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Gattinara e dintorni | 29 gennaio 2018, 10:30

Lozzolo: Oltre 50 partecipanti al Congresso sugli “Aspetti sanitari, psicologici e assistenziali nell’anziano”

Lozzolo: Oltre 50 partecipanti al Congresso sugli “Aspetti sanitari, psicologici e assistenziali nell’anziano”

Oltre 50 partecipanti al Congresso sugli “Aspetti sanitari, psicologici e assistenziali nell’anziano” oggi, Sabato 27 Gennaio a Lozzolo, in gran parte operatori del settore (OSS, Infermieri, Direttori ed Amministratori di struttura). Il Congresso è frutto della collaborazione tra ANZITUTTO (Associazione di Volontariato per gli Anziani, Residenza Paradiso di Lozzolo ed ha avuto il supporto di 3Bi Biblioteca Biomedica Biellese.

L'ing. Roberto Sella, Sindaco del Comune di Lozzolo (Comune che ha dato il suo patrocinio al Congresso ) si è complimentato con gli organizzatori per la buona partecipazione sia in termini qualitativi che quantitativi ed ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale.

La dottoressa Ilaria Sardo, psicologa della struttura ha trattato la Psicologia dell’Invecchiamento definendo le branche che si occupano della materia.. L’invecchiamento biologico si ripercuote sulla psicologia della persona che invecchia ed anche la riduzione delle capacità sensoriali contribuisce a limitare l’interazione degli anziani con il mondo esterno.  Vengono a ridursi le vie per interagire con gli altri e le possibilità di socializzare. Inoltre l’anziano tende a non riconoscersi nel proprio corpo.

Tante volte viene riscoperto il ruolo di coppia, oppure compare il ruolo di nonno, molto importante a livello affettivo ma anche per gli aspetti educativi nei confronti dei nipoti. Nell’anziano cambia la relazione col tempo e si concentra sul presente inoltre tende a mantenere le relazioni di lunga data. La creatività dell’anziano non solo si mantiene ma addirittura si sviluppa e cresce. Ha quindi fatto esempi di artisti attivi in tarda età (Verdi, Monet, Goethe…)

Il dr. Bernardino Debernardi ha  trattato il tema delle demenze, focalizzando alcuni concetti di base quali il fatto che non c’è  solo la malattia di Alzheimer e non sempre è la forma peggiore, che la demenza   “cambia” la persona tanto da far dire ai famigliari “non è più quello che era” oppure “non ha mai fatto così”.., che la demenza cancella i ricordi a partire dagli ultimi acquisiti e la persona ritorna indietro negli anni, vivendo in un passato di decenni prima. Una parte della relazione è stata dedicata ai disturbi del comportamento (“vagabondaggio”, agitazione, deliri, ecc.)

Romina Tallia, direttore di Strutture per anziani e Fisioterapista ha parlato di rete di servizi con particolare riferimento alle diversità tra il modello Piemontese e quello Lombardo. Vi sono principi comuni (RSA, Nuclei demenze, ecc.) . In Lombardia esiste l’ATS che corrisponde, anche se non totalmente, alle ASL Piemontesi. C’è una differenza nelle scale di valutazione (in Lombardia c’è il SOSIA che comprende una valutazione più completa) In Piemonte 7 livelli assistenziali, in Lombardia solo 3 (più semplice quindi il sistema di valutazione lombardo).

Il modello Lombardo consente costi inferiori ed  una unica lista d’attesa, recepita la domanda viene inserita nel portale regionale da parte di una struttura (limite è che tante strutture possono fare la domanda per la stessa persona). In Piemonte esiste l’UVG che effettua la valutazione per determinare il livello assistenziale. Per l’assistenza medica in Lombardia c’è il Medico di struttura e non più il sistema sanitario nazionale.  Questo è un sistema più funzionale per la presa in carico del malato.

In Piemonte la quota è sociosanitaria, in Lombardia invece comprende tutto (pannoloni, ossigeno, ecc.) Il futuro delle RSA: più integrazione con la rete dei servizi, RSA aperte con interventi sul territorio, pasti  a domicilio, diventare una risorsa per per il territorio. Rette che  Lombarde abbordabili (52 euro al giorno nella struttura che dirige !!).

A questa comunicazione ha fatto seguito un dibattito che ha coinvolto i partecipanti  sul tema dei vantaggi/svantaggi dei due sistemi.

L’avvocato Mauro Guenzino ,penalista del foro di Vercelli, ha parlato di Etica  e Legge.    Qualche volta” gli aspetti legali sfuggono – ha precisato il dr. Andrea Sardo della Residenza Paradiso nella presentzone del Relatore -  e la cosa potrebbe avere anche conseguenze spiacevoli…”.  L'avvocato ha evidenziato che sono coinvolti anche i codici deontologici di chi svolge attività a favore degli anziani.

Le norme italiane riguardanti  la privacy  sono state esaminate nel corso della relazione alla luce del Testo Unico delle norme legislative. Ma cosa riguarda la privacy ? Riguarda i dati sensibili della persona: quelli personali quali dati razziali, opinioni politiche, organizzazioni religiose, dati sulla salute e vita sessuale…. L’avvocato Guenzino ha inoltre spiegato chi sono i responsabili della gestione di questi dati.  E’ poi passato a valutare il segreto professionale e gli obblighi ad esso connessi.

Elena Ruffanello, della Casa di Riposo OASI di Biella Chiavazza, ha trattato l’argomento della contenzione, tema spesso trascurato o affrontato in modo empirico o superficiale, se non addirittura ignorato.  La relatrice ha portato l’esperienza di una recente visita a strutture residenziali Triestine che evitano la contenzione (Trieste si definisce “città libera da contenzione”).  La non contenzione è un “cambiamento” che “si può fare”,necessita di “coinvolgimento” e presuppone una adeguata “cultura” e “coraggio” ed è una “opportunità” da sfruttare dopo adeguata “riflessione” cui si deve arrivare facendo seguito alla “bella esperienza” maturata a Trieste.

Le parole tra virgolette sono le parole chiave dei partecipanti dopo l’esperienza Triestina e sono molto esaustive  delle sensazioni indotte dalla visita alle strutture per anziani di Trieste. La contenzione purtroppo era (ed è ancora nelle tante realtà sanitarie e assistenziali dove viene praticata) basata sulla patologia e non sulla persona. La contenzione ha effetti negativi, non garantisce la vita del soggetto, non riduce le cadute, induce paura, ansia, disabilità, rabbia, umiliazione…. Può inoltre provocare lesioni personali che possono arrivare alla morte del soggetto in casi estremi.  NON E’ UNA CURA.  Sono stati esaminati degli accorgimenti e dei supporti per evitare i mezzi di contenzione.

 La dottoressa Vanessa Romano, psicologa, ha trattato  l’argomento “Assistere  le persone con demenza in Casa di Riposo”. Ha sottolineato il fatto che spesso l’inserimento della persona con decadimento mentale avviene in condizioni di urgenza sia per il famigliare sia per la persona stessa. Purtroppo la demenza è una malattia che porta a perdere il proprio caro un po’ alla volta: la cosiddetta “morte in vita”: vedi il famigliare che si perde, si trasforma un po’ alla volta. Ciò che rimane è la dimensione emotiva, si perde anche il linguaggio ma una possibilità di relazione, di comunicazione rimane sempre, anche nelle fasi più avanzate.

Da sottolineare il fatto che non è assolutamente vero che l’anziano “ridiventa bambino” perchè la sua personalità è in continua evoluzione.  L’ambiente in cui viene assistita la persona con demenza deve diventare “protesico”, cioè deve garantire quello che viene mancare alla persona col progredire della malattia dementigena.  Le strategie da utilizzare per assistere una persona con demenza sono state spiegate nel corso della relazione, soprattutto per gli aspetti pratici.

Ancora una relazione, prima della chiusura della giornata, del Geriatra Debernardi che ha trattato il tema dell’alimentazione nell’anziano a partire dalla variazione della funzione del gusto per arrivare ai più comuni errori ed abitudini sbagliate (orari e quantità dei pasti). Una parte della relazione ha riguardato la persona con demenza, che ha comportamenti alimentari particolari.  

Le conclusioni della giornata sono state affidate al dr. Andrea Sardo della SCS Paradiso che ha messo in evidenza quelli che dovranno essere gli sviluppi futuri dell’assistenza in Casa di Riposo o a domicilio, sottolineando il fatto che il futuro di esse sarà anche  aprirsi al territorio per essere il punto di riferimento dello stesso.  “RSA ieri, oggi, domani” è il titolo della sua relazione conclusiva.

c.s.

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