EVENTI - 25 novembre 2014, 10:41

ORNELLA VANONI “UN FILO DI TRUCCO UN FILO DI TACCO …L’ULTIMO TOUR”

Giovedì 4 dicembre in scena al Teatro Civico di Varallo

Giovedì 4 dicembre ORNELLA VANONI è in scena al Teatro Civico di Varallo (VC)con lo spettacolo“Un filo di trucco un filo di tacco …l’ultimo tour(Piazza Vittorio Emanuele II18 - Inizio spettacolo ore 21.00), lo show a metà tra un concerto e un recital che ripercorre il mito di Ornella e che sarà l’ultima tournée della sua carriera.

 In “Un filo di trucco un filo di tacco …l’ultimo tour”, Ornella Vanoniinterpretai suoi grandi classici, alcune cover e i brani del suo ultimo album “Meticci (Io mi fermo qui)”, e, fondendo musica e teatro,racconta con la sua solita sincera ironia tutto ciò che ha vissuto in 80 anni di vita, la sua visione dei sentimenti e dell’amore e l’arte della seduzione.

Nello spettacolo Ornella è accompagnata dalla sua band: EduardoHebling (basso e contrabbasso), Paolo Vianello (pianoforte e tastiere), Placido Salamone (chitarra) e EricCisbani (batteria e percussioni).

Lo spettacolo, scritto da Ornella con Federica Di Rosa, si avvale delle scenografie di Giuseppe Ragazzini.

Tutti gli accessori che Ornella indossa sono creati da Daniela Gerini.

Uscito in occasione del suo recente 80esimo compleanno, il triplo cofanetto antologico“Più di me Più di te Più di tutto(Sony Music) contiene i due fortunati album già editi già editi Più di me (canzoni del suo repertorio e due brani inediti, cantati in duetto con alcuni dei più importanti artisti italiani) e Più di te (grandi brani della nostra canzone reinterpretati dall’inconfondibile voce di Ornella Vanoni, con qualche prezioso duetto), arricchiti da Più di tutto, una nuova imperdibile raccolta di grandi successi di Ornella.

Intervista a ORNELLA VANONI 

1 Sua madre soleva ricordarle di indossare “Un filo di trucco e un filo di tacco”. Perché ha deciso di intitolare proprio così lo spettacolo teatrale che si appresta a portare in tour per tutta Italia?

Perché questa frase mi ha praticamente perseguitata per tutta la vita e poi i miei amici me lo ricordano ancora: "mi raccomando, un filo di trucco e un filo di tacco!" E siccome a me fa ridere spero faccia ridere anche gli altri

2 Cosa spinge Ornella Vanoni a mettersi a nudo in uno spettacolo teatrale?

Non è mettersi a nudo, è raccontare la propria vita. Ormai la mia vita l'ho fatta - ne farò ancora un po', spero - ma non ho nessuna difficoltà a raccontare di me. Perché dovrei?

3 Lei ha annunciato che questo sarà il suo ultimo tour.

È l’ultimo nel senso che sarà l’ultimo tour organizzato con uno spettacolo vero e proprio. Ma non smetterò di cantare, se no muoio.

4Quali sono i temi su cui ironizza “Un filo di trucco un filo di tacco …l’ultimo tour”?

Molti temi vengono trattati con ironia, perfino l'amore se vogliamo non piangerci sempre su. Ma ci sono anche momenti seri, intensi.

È un po’una gag, scritta con Federica Di Rosa, una struttura in cui mi muovo, parlo con la luna,un'interlocutrice con la quale mi consiglio. E canto. È tutto su di me, in scena con quattro musicisti elementi eccezionali e le splendide proiezioni e scenografie di Giuseppe Ragazzini.

5Cosa significa far uscire il bambino che è dentro di sé?

Lo dico sempre: chi non lascia emergere il bambino che c'è in lui e ha perso il senso dell'ironia diventa un vecchio scamuffo.

6Ha detto di essere stupefatta davanti ai suoi ottanta anni: è così?

Sì, sono stupefatta dei miei ottanta anni. Come se la parte bambina che ho in me saltasse fuori e si mettesse a guardarmi riflettendo “In fondo questa qui così fragile è arrivata quasi al secolo di vita perché io sono sempre stata con lei” per poi abbracciare stretta i mie ottanta anni. Credo che proteggere la parte infantile che è sempre in te possa allungare la vita e la gioia.

7 Ha annunciato che “Meticci” è il suo ultimo disco. Da cosa è dettata questa decisione?

Dal fatto che non si vendono più dischi, a meno che si faccia un genere che piaccia molto ai giovani. E poi mai dire mai, chissà, ma adesso la penso così. Quando Fazio mi ha ospitata ho raggiunto il picco d'ascolto. Se venisse a vedermi anche 1/3 degli spettatori non sarebbe male. Forse le persone hanno capito che con me si può anche ridere molto.

8 Ha detto “mai dire mai”:si vedrebbe a cantare a 90 anni?

Il jazz si può cantare anche a 90 anni. Perché no? Anche se questo non è un Paese per vecchi...

9Signora Ornella, dove prende ancora tutta questa vitalità, quella stessa che canta nel nuovo album“Meticci”?

Dalla gioia di stare sul palco e divertirmi e divertire.

10Dice sempre che in lei ci sono una parte forte e una parte fragile. Quale emerge di più in questospettacolo?

Emergeranno bene tutte e due, mentre io racconterò di me.

11 Ha lavorato al disco “Meticci” con Mario Lavezzi e un giovanissimo Lorenzo Vizzini fondendo, come giàha fatto molte volte in passato, l’attività creativa femminile e maschile. Perché ritiene questo connubio unaformula vincente?

Mi piace scrivere con gli uomini perché per arrivare allo stesso concetto si incrociano la mia femminilità con la loro mascolinità e questo connubio è buono.

12Qual è il pubblico che viene a vedere il suo spettacolo, a suo parere?

Ho già un pubblico piuttosto misto: gente adulta e anche molti giovani.

13Ha dimostrato di saper essere una cantante dai tanti volti e dalla voce versatile. Come è cambiata OrnellaVanoni nel corso del tempo?

Nel corso del tempo sono cambiata perché ho maturato la mia voce, perché sono consapevole di come usarla. Diciamo che la mia voce è un mezzo: è come uno che impara a guidare una macchina da corsa, se la guida bene poi vince.

14Molti dei suoi album sono dei ritratti di donna (Sheherazade, Noi le donne noi, Più di me). Come mai lafigura femminile è così centrale?

La figura femminile nei miei dischi è così centrale perché io ho sempre cantato canzoni – se uno fa attenzione – pro donna. Io canto delle donne che soffrono, che se offese e tradite se ne vanno, lasciano magari lì un pezzo di loro stesse – un pezzo di gamba, un pezzo di braccio, un pezzo di cuore – ma se ne vanno.

15Ma in più di cinquant’anni di carriera i successi hanno nettamente superato i rimpianti?

Rifarei tutto quello che ho fatto dagli esordi, alle incursioni nel jazz alle collaborazioni con i più grandi artisti che mi hanno lasciato tanto. A un certo punto dovevo scegliere se fare l’attrice o la cantante e ho scelto di cantare, c’è un rapporto diverso con la parola e io quando canto ho come la sensazione di volare.

16La musica è sempre la sua vita?

Sì perché mi fa volare. L’ho scelta anche rispetto al teatro proprio perché ha un valore aggiunto.

17 Quali sono i progetti futuri?

 

Stare bene in salute e in più studiare un repertorio adatto per fare il Jazz, che poi è la mia vera passione. Paoli e io, quando ci frequentavamo intensamente, ascoltavamo tantissimo Jazz. E la passione è rimasta in noi.