L’Enoteca Regionale di Gattinara con il "Sesia Val Grande Geopark” promuovono venerdì 13 febbraio, alle ore 21.00, presso la sala conferenze di Villa Paolotti, una serata informativa su un innovativo metodo per la tracciabilità del vino, presentato e illustrato dal Prof. Riccardo Petrini, docente del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa.
Il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Petrini è stato il primo ad applicare sul campo la sistematica isotopica dello stronzio (Sr) per il riconoscimento e la tracciabilità delle zone di produzione: dalla vite al vino.
Lo stronzio, infatti, è affine al calcio nel sistema acqua-suolo-pianta e l'analisi della distribuzione dei suoi isotopi, attraverso la misura delle loro abbondanze nei suoli, uva e prodotti della vinificazione, si è dimostrato un tracciante efficace e innovativo per la definizione della zona di origine dei prodotti vitivinicoli in particolare e agroalimentari in genere.
I risultati della ricerca, durata per tre vendemmie consecutive, dal 2011 al 2013, sono stati pubblicati sulla rivista 'Food Chemistry'.
L’Enoteca di Gattinara ed il Geopark hanno ritenuto importante promuovere questa serata per spiegare ai produttori tale nuova tecnica e, accogliendo la proposta del prof. Petrini, di avviare anche sul nostro territorio una fase di sperimentazione dedicata al nebbiolo.
«È sicuramente un’opportunità per il nostro territorio - spiega Roberto Sella, Presidente dell’Enoteca Regionale - e per questo desidero ringraziare il Prof. Petrini per la sua disponibilità ad intervenire alla serata per illustrare nel dettaglio questa metodologia.
Il concetto di tracciabilità è fondamentale per capire la qualità del prodotto nella sua interezza, dalla vigna alla bottiglia e, nel contempo, conferire una maggiore garanzia e valore al vino.
A tal proposito rinnovo l’invito ai produttori interessati ad ospitare la sperimentazione di mettersi in contatto con l’Enoteca Regionale o con il Sesia Val Grande Geopark».
La serata informativa è aperta a tutti, produttori, curiosi, appassionati ed esperti al fine di condividere un progetto scientifico che permetterà una maggiore conoscenza dell’Alto Piemonte.