Varallo e dintorni - 22 gennaio 2018, 17:15

La comunità di Varallo ha festeggiato il Patrono San Gaudenzio

La festa è stata celebrata sabato 20 e domenica 21 gennaio 2018.

Sabato sera la festa patronale è iniziata con un entusiasmante concerto “Missa Sancti Gaudentii”, durante il quale i vari canti della Messa dal Kyrie all’Agnus Dei sono stati presi da vari autori, creando un insieme armonioso e ben congeniato. Il coro del Civico Istituto Musicale Brera di Novara, insieme con il Quartetto d’Archi “Le Muse”, il Soprano Amanda Malandra, il Mezzosoprano Licia Stara e l’organista Andrea Albertini, è stato veramente all’altezza del suo compito sotto la puntuale direzione del Direttore Francesco Iorio.

Durante il primo e il secondo tempo del concerto, si è svolta l’inaugurazione dei restauri della Cappella di Sant’Orso, per i quali il nostro grazie va al dott. Razzano e all’avv. De Luca. I restauri sono stati opera del Laboratorio “Luci ed Ombre” di Varallo.

Domenica è stata celebrata la Messa Solenne in San Gaudenzio, presieduta dal Prevosto di Varallo, don Roberto Collarini, con la partecipazione anche degli altri due sacerdoti della Parrocchia, don Graziano e don Gianni.

Come è tradizione, le maschere di Varallo e le autorità cittadine erano presenti alla celebrazione, che è stata impreziosita dai canti del coro “Arcobaleno” dei bambini.

Prima dell’inizio della Santa Messa un gruppo di bambini, accompagnato dalle priore di San Gaudenzio e dell’Incoronata, ha posto delle rose davanti alla statua di San Gaudenzio. Infatti, la tradizione vuole che San Gaudenzio non avendo nulla da offrire al vescovo Ambrogio, durante una sua visita a Novara per la povertà della sua casa e della sua mensa, poté, però, raccogliere delle rose, che erano nel frattempo fiorite nel suo giardino in mezzo alla neve, e offrirle così al Vescovo Ambrogio. Ma chi fu San Gaudenzio? Gaudenzio nacque ad Ivrea nel 327 da una famiglia pagana e si convertì al cristianesimo soprattutto sotto la guida del vescovo di Vercelli, Eusebio. Eusebio conobbe ben presto le qualità di Gaudenzio, decidendo, così, di mandarlo a Novara per aiutare il sacerdote Lorenzo, che da solo annunciava il Vangelo in mezzo ai pagani. Quando Eusebio, per dispute interne alla Chiesa, dovette andare in esilio in Egitto, Gaudenzio volle seguirlo, ma fu rimandato a Novara dallo stesso Eusebio. Ritornato a Novara, ci fu l’incontro con Ambrogio, vescovo di Milano, e il miracolo delle rose. Il successore di Ambrogio, Simpliciano, lo consacrò vescovo di Novara nel 398, divenendo il primo vescovo della nostra diocesi. Morì a Novara il 22 gennaio del 418.

La celebrazione della festa di San Gaudenzio acquista, quest’anno, un particolare significato in quanto ricorrono i 1600 anni dalla sua morte. Dobbiamo essere grati a San Gaudenzio perché ha portato la fede nella nostra diocesi.

Dopo la Santa Messa, la festa è stata allietata da un ottimo pranzo comunitario presso il Centro Giovanile “G. Pastore”. Il pranzo è stato preparato con professionalità, nell’ambito dell’alternanza Scuola-Lavoro, da 3 studenti dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione "G. Pastore" di Varallo: Kevin Mancuso del quinto anno di Cucina, Denis Leoni e Stefano Giacobini del quarto anno di Cucina, sotto la supervisione del prof. Giuseppe Russo del medesimo Istituto e di Giorgio Malvestito. Ai tavoli hanno servito i ragazzi dell’Oratorio diretti da don Graziano.

Osservando nell’insieme le due giornate di festa, non possiamo che esprimere il nostro grazie a tutte le persone che hanno dedicato il loro tempo per la buona riuscita della stessa e a tutti i parrocchiani che hanno voluto essere presenti. La loro partecipazione è stata un segno di comunità e di fraternità, che speriamo continui e si accresca sempre più.

c.s.