COSTUME E SOCIETÀ - 07 novembre 2018, 17:05

Oltre 100 persone alla mostra sull’alluvione ’68, sindaco di Pray: “Giusto il ricordo ma fare di più sulla prevenzione”

Oltre un centinaio di persone ha raggiunto il salone polivalente di Pray per prendere parte venerdì sera, 2 novembre, all’inaugurazione della mostra fotografica curata dall’Aib sull’alluvione del 1968, realizzata insieme al Comune di Pray, all’Unione Montana dei Comuni del Biellese Orientale, alla squadra volontari Aib di Azoglio e al Soccorso Alpino della stazione di Coggiola - Viera.

“È stata una serata molto positiva – confida il sindaco Gian Matteo Passuello – C’è stata molta partecipazione e molti hanno apprezzato gli scatti fotografici, i filmati e i documenti esposti nel salone”. Il pubblico presente, infatti, ha avuto la possibilità di ascoltare e condividere i racconti e le testimonianze di ciò che accadde dalla giornata di sabato 2 novembre fino al mattino della domenica di cinquanta anni fa. Parole pesanti come macigni che ben descrivono ciò che realmente provarono sulla loro pelle le popolazioni biellesi in quei giorni terribili del 1968.Struggente e molto apprezzata anche la lettura della relazione tecnica di servizio del capo distaccamento di allora, brigadiere Guido Rovtar, che guidò una squadra di Vigili del Fuoco in soccorso di una bambina di 12 anni, finita sotto una frana la mattina del 2 tra Pray e Crevacuore, prima che la tragedia dell’alluvione si compisse di lì a qualche ora. Un documento storico del tutto inedito che descrive nel dettaglio le fasi di soccorso di quei lunghi istanti.

“Ricordo bene quei giorni come se fosse ieri – confida il primo cittadino – Avevo solo otto anni e vivevo un momento particolare della mia infanzia: il nonno era appena mancato per un incidente sul lavoro a Ponzone. Era il 29 ottobre. Non dimenticherò mai quei giorni. Ricordo che assieme ai parenti lo seppellimmo il pomeriggio del 31 e quando uscimmo dal cimitero di Flecchia cominciarono a scendere le prime gocce di pioggia. In pochi giorni si scatenò un violento acquazzone che determinò tutto ciò che venne dopo: strade interrotte, frane, allagamenti e straripamenti. Il 2 iniziarono i primi soccorsi ai feriti e si cominciava a piangere per i morti”.Numerosi anche i giovani presenti alla mostra fotografica.

“Si tratta di una mostra che riguarda  Pray e il Biellese in generale – precisa Passuello - È giusto ricordare e far conoscere tutto questo alle giovani generazioni ma guardiamo avanti. Rivolgiamo lo sguardo al futuro. Occorre investire maggiormente nella sicurezza e nella prevenzione. Si ad una maggior cura del proprio territorio con lavori sempre più frequenti di ordinaria manutenzione per prevenire simili accadimenti, come ad esempio una continua pulizia dei torrenti e dei guadi. Un lavoro silenzioso ma prezioso”.La mostra resterà aperta al pubblico fino all’11 novembre con i seguenti orari: da lunedì a venerdì, dalle 20 alle 22; sabato e domenica, dalle 16 alle 19 e dalle 20 alle 22.  

g. c.