Basta ansia da ricarica, le soluzioni per la mobilità elettrica sono molte e, tra le offerte del mercato automobilistico, Hyundai Kona Elettrica registra una delle migliori tecnologie (leggi qui la presentazione).
Quando si parla di un veicolo elettrico, nell’immaginario collettivo scatta la preoccupazione per la "ricarica della batteria". Niente di più semplice, le opzioni per il “rifornimento di elettricità” iniziano a crescere in maniera importante e vanno correlate essenzialmente all’uso previsto dell’auto, al chilometraggio ipotizzato giornaliero e all'infrastruttura. Installando una stazione di ricarica domestica, che può essere montata a parete (in un garage) o in autonomia (all'esterno) si riducono notevolmente i tempi di carica rispetto a una normale presa domestica. Ricaricare un'auto elettrica è come ricaricare un telefono cellulare: se la si collega durante la notte, al mattino il processo sarà completato e la giornata inizierà senza problemi. Inoltre è possibile anche collegarsi a una presa di corrente standard, ma richiederà tempi più lunghi. Nel caso in cui non si possieda un garage o una casa di proprietà è possibile parlare con il padrone di casa per ottenere il permesso di installare una wallbox nel garage stesso o nel parcheggio dell'edificio.
Allo stato attuale ci sono anche numerose stazioni di ricarica gratuite vicino ai supermercati e in aree pubbliche, oltre al fatto che ci sono aziende che offrono già dei punti per i loro dipendenti o visitatori. Inoltre la rete dell’infrastruttura sulla ricarica sta crescendo con una capillarizzazione sempre più importante e con l’aggiunta della complementarietà tra gestori. In caso di viaggi lunghi (ovviamente parametrati alla percorrenza dell’auto in base al pacco batterie) è sempre importante pianificare la trasferta. Ad esempio, se da Biella si vuole andare fino a Roma, nell’ipotesi di possedere Hyundai Kona Elettrica da 64 kW, l’ideale è una sosta a Bologna o Firenze dove, nel tempo di una colazione o un pranzo veloce è possibile ricaricare con una colonnina fast.
RICARICA DOMESTICA
Scendendo nei particolari, parlando di residenza privata, ci sono due opzioni per ricaricare un veicolo elettrico: una wallbox o una normale presa di corrente domestica. Queste forniscono tipi di voltaggio e uscite di potenza completamente diversi, così come per il collegamento sono necessari cavi differenti. Le tipiche wallbox funzionano con corrente alternata a 230 V (monofase) o 400 V (trifase) (CA); le auto sono collegate con cavi di tipo 2. A seconda della wallbox, il cavo potrebbe essere collegato in modo permanente alla scatola o avere spine su entrambe le estremità e supportano una velocità di ricarica fino a 22 kW. Invece per caricare il veicolo elettrico da una presa domestica da 230 Volt è necessario un cavo ICCB (In-Cable Control Box di serie): hanno una spina domestica a un'estremità e una spina di tipo 2 all'altra. La scatola di controllo comunica tra la porta di ricarica e il veicolo per garantire una ricarica sicura. Poiché i cavi ICCB e le prese a muro consentono solo fino a 2,7 kW (a seconda dell'alimentazione elettrica domestica e dell'impostazione ICCB), il processo richiede molto più tempo, ma sempre parametrato ai chilometri giornalieri percorsi.
RICARICHE PUBBLICHE
Quando si sosta nelle stazioni di ricarica pubbliche, si trovano due diversi tipi di spine che forniscono diversi tipi di voltaggi e uscite di potenza. Alcune stazioni hanno entrambe le opzioni e la selezione dipende da ciò di cui si ha bisogno in quel momento. Proprio come le wallbox, la maggior parte delle stazioni di ricarica pubbliche funziona con corrente alternata (CA) e richiede lo stesso cavo di tipo 2. Il caricatore di bordo converte quindi la corrente alternata (AC) in corrente continua (DC). La velocità di ricarica (capacità di ricarica massima oraria) è determinata dalla potenza della stazione di ricarica, solitamente tra 11 e 43 kW (trifase) o dal caricatore di bordo della propria auto, solitamente 7,2 kW (monofase) o 10,5 kW (trifase) a seconda di quale dei due ha il kW inferiore. Le stazioni di ricarica rapida utilizzano corrente continua (CC) e di solito hanno un cavo del sistema di ricarica combinato (CCS o Combo 2) collegato in modo permanente. Questi cavi sono simili ai cavi di tipo 2 ma hanno due contatti aggiuntivi per consentire una ricarica rapida CC ad alta potenza. La velocità di ricarica non è quindi limitata dal caricabatterie di bordo dell’auto, che è completamente bypassato (non è necessario convertire da CA a CC). I cavi CCS possono trasmettere fino a 350 kW, ma poche stazioni di ricarica offrono quel tipo di velocità.
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