Benessere e Salute - 10 febbraio 2023, 12:19

Associazione Neuroblastoma: lo studio dei geni al centro del piano strategico pluriennale

Tra i progetti sostenuti dalla onlus con sede a Serravalle Sesia c’è GENEDREN. Lo studio ha consentito di individuare mutazioni genetiche predisponenti al tumore

L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, guidata dalla valsesiana Sara Costa nel ruolo di presidente, punta a filoni innovativi di ricerca attestandosi come organizzazione di riferimento su scala nazionale. Tra progetti al centro del piano pluriennale 2023-2027 presentato nei giorni scorsi nella sede amministrativa di Serravalle Sesia c’è, infatti, GENEDREN. Uno studio che ha consentito la recente individuazione di mutazioni genetiche predisponenti al neuroblastoma.

 

Da questa ricerca, condotta in seno al CEINGE Biotecnologie Avanzate di Napoli con principali referenti i professori dell’Università “Federico II” Mario Capasso e Achille Iolascon, nascono le premesse per realizzare un test utile a calcolare il rischio di sviluppare il tumore e a effettuare diagnosi sempre più precoci. Si ipotizza, inoltre, la possibilità di nuovi farmaci per intervenire in modo mirato sulle cellule mutate.

 

Il progetto GENEDREN è sostenuto, tra gli altri, dall’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma grazie alle donazioni per la ricerca scientifica sul neuroblastoma, tumore tra i più diffusi in età pediatrica e prima causa di morte per malattia in età prescolare.

 

Una storia ormai trentennale, quella dell’associazione. Una storia consolidata grazie alla generosità dell’Italia, con la Valsesia sin dall’inizio pronta a donare con fiducia in aiuto alla ricerca.

Storia e finalità dell’associazione

L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma nasce il 23 luglio del 1993 scegliendo come sua sede legale e “naturale” l’Istituto “Giannina Gaslini” di Genova e con uffici amministrativi a Serravalle Sesia e gran parte delle sue radici nel territorio della Valsesia. Le sue origini si legano alla volontà di madri e padri che hanno vissuto l’esperienza della malattia dei propri figli, ma anche su impulso di oncologi frustrati dagli scarsi successi terapeutici ottenibili in quegli anni. Dal 1996, l’associazione è presieduta da Sara Costa, valsesiana, socia fondatrice e mamma di Luca, bambino non sopravvissuto alla malattia.

Nel 1998 nasce, invece, la Fondazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, ramo scientifico dell’associazione, promotrice, quest’ultima, di iniziative di raccolta fondi per progetti selezionati e finanziati dalla fondazione.

Le iniziative di raccolta fondi di questa organizzazione sono tante: ad esempio, le tradizionali campagne di Natale e di Pasqua e lo strumento del 5xmille. Si tratta di attività basate sulla logica di rete e di cooperazione. Centrale l’impegno di genitori e di volontarie e volontari attivi in diverse parti d’Italia, ma anche di realtà istituzionali e di molte altre persone desiderose di fare la propria parte.

Il “Bambino con l’imbuto” contraddistingue il logo dell’associazione: un’immagine di gioia nonostante il dolore; la gioia dell’infanzia da incoraggiare anche attraverso la ricerca.

c.s.