ATTUALITÀ - 01 maggio 2025, 10:13

Crisi dell’auto, Vittorio Moretti: "Perché non compriamo più automobili nuove"

"Contemporaneamente è in costante crescita il commercio di quelle usate"

La continua riduzione delle vendite di automobili è un dato di fatto: ormai non rimane che constatare e, a mio avviso senza alcuna possibilità di vedere degli aumenti significativi e consolidati nei prossimi anni. Imputare questa riduzione alle nuove norme europee sui motori termici e al disorientamento del mercato dovuto all’ingresso di quelli elettrici o semi elettrici mi pare individuare solo una delle cause. Credo che in questo importante settore siano da considerare altri motivi non meno evidenti e importanti. In primo luogo la difficoltà di molte famiglie di fronte a una spesa importante: in 10 anni il prezzo delle auto è aumentato di oltre il 40%. Al contrario il potere di acquisto delle famiglie italiane con salari e pensioni fermi oltre all’inflazione si è sensibilmente ridotto. E’ comprensibile la cautela e il rinvio nella decisione di acquisto di auto nuove. 

Contemporaneamente è in costante crescita il commercio di quelle usate sia per quanto riguarda il minor costo ma anche per una maggiore qualità dei mezzi e con garanzia prestata dal venditore, non solo ma più spesso si ricorre alla riparazione dell’auto prima di arrivare alla permuta o alla vendita. Da tempo per incentivare l’acquisto del nuovo sono utilizzati sistemi contrattuali come i “noleggi a lungo termine”. Questo contratto quasi mai permette di conoscere subito quanto è il costo complessivo del mezzo che intendiamo utilizzare. Si parte rendendo noto, nei casi più ricorrenti, il versamento di un anticipo e il versamento per 36,48 e anche 60 mensilità, consentendo al termine del periodo l’alternativa di un pagamento a saldo oppure il rilascio dell’auto, magari stipulando subito dopo un nuovo contratto. Le condizioni sia per il prezzo totale, che per l’importo da versare al termine sono indicati con i soliti caratteri appena leggibili in particolar modo nelle proposte dei messaggi pubblicitari. Nella pubblicità viene quasi sempre posto in risalto il costo mensile dell’auto, per esempio 150 euro al mese, e quasi mai si conosce subito il totale dell’operazione: si dovrà sommare l’anticipo, le rate e il saldo alla fine. Occorre ricordare che il noleggio prevede nella maggior parte dei casi un quantità massima di chilometri annuali e tutti i costi di manutenzione ordinaria e compresa l’assicurazione: aggiungiamo ulteriori calcoli che rendono difficile determinare il costo reale complessivo. A rendere ancora di più pessimistico il futuro del mercato delle auto è un nuovo scenario rispetto al passato. Qualche anno fa il diciottesimo compleanno coincideva con la patente di guida e quasi subito con l’acquisto dell’auto. L’auto per molti giovani non è più uno “status symbol” prerogativa che rimane ancora per i genitori. Alcuni giovani addirittura non hanno la patente di guida sia perché sovente non si possono permettere l’auto sia perché oggi, in particolar modo nelle grandi città hanno scoperto che le quattro ruote sono diventate un peso e non un vantaggio. E’ diffuso l’uso dei mezzi pubblici, della bicicletta, della metro, del car sharing, del monopattini elettrici. Questa “rivoluzione dei giovani” sta cambiando il modo di vivere soprattutto nelle città, dove il servizio pubblico è efficiente. Oggi i giovani non vedono più il mezzo privato come una conquista ma come una liberazione, accanto ad una nuova scelta ideologica e ambientale. Questo significa da alcune analisi ACI una continua riduzione di immatricolazioni intestate alle nuove generazioni quindi con un probabile minor volume di vendite complessivo non solo in Italia ma in Europa e nell’Occidente. Con la nostra nostalgia della conquista, sessant’anni fa, della “cinquecento” anche con qualche rimpianto. 

Vittorio Moretti