LINK - 13 maggio 2025, 12:17

Alopecia androgenetica: a ogni età i suoi rimedi

L’alopecia androgenetica è una patologia dei capelli caratterizzata da una progressiva diminuzione dello spessore, della qualità e della quantità dei fusti, che cadono per via degli ormoni, lasciando aree glabre sullo scalpo.

Conosciuta anche come calvizie comune, dato il suo essere particolarmente diffusa (colpisce l’80% degli uomini e il 50% delle donne nel corso della loro vita), ha un pattern di manifestazione e di decorso piuttosto tipico, ma diverso per ogni età.

Alopecia androgenetica età e sintomi: come riconoscerla

L’alopecia androgenetica è una patologia progressiva, che si manifesta con il lento, ma graduale, diradamento del cuoio capelluto, dovuto alla perdita di capelli. Tale patologia ha sintomi che variano per modalità ed età d’insorgenza, nell’uomo e nella donna.

Alopecia androgenetica maschile

Negli uomini, i primi segnali di alopecia possono apparire già dopo la pubertà e ben prima dei 20 anni. Questo fenomeno – definito alopecia giovanile – è generalmente caratterizzato da un iniziale assottigliamento e peggioramento della qualità dei capelli, dovuto alla miniaturizzazione dei follicoli da parte dell’ormone androgeno DHT. Successivamente, vi è una vera e propria perdita della chioma, che si concentra inizialmente sulla zona fronto-temporale (stempiatura) e sul vertex (chierica), per poi progredire verso aree glabre sempre più ampie. La calvizie maschile tende infatti ad accelerare tra i 20 e i 30 anni, dando origine alla cosiddetta “corona ippocratica”, prima di stabilizzarsi intorno ai 50 anni, compatibilmente con la diminuzione dei livelli di testosterone in circolo nell’organismo.

Alopecia androgenetica femminile

Nelle donne, invece, l’alopecia androgenetica tende a manifestarsi più tardi rispetto a quanto accade per il pubblico maschile. Essa esordisce in genere dopo i 30 anni o, ancor di più, in concomitanza con la menopausa. In questo caso, il diradamento è diffuso su tutta la sommità del capo, senza una recessione evidente della linea frontale.

Nell’uomo e nella donna non è raro che il disturbo sia accompagnato da episodi di eccesso di sebo e di desquamazione, fusti che si spezzano con facilità, chioma meno brillante e difficile da pettinare. Inoltre, in entrambi i sessi, l’invecchiamento e la predisposizione genetica giocano un ruolo fondamentale nell’insorgenza della patologia, di fatto influenzando la sensibilità del cuoio capelluto agli androgeni responsabili di danneggiamento bulbare. Concause ambientali e fisiologiche come stress, alimentazione scorretta, carenze nutrizionali, squilibri ormonali e patologie latenti o conclamate – primi su tutti i disturbi ovarici, surrenalici, di immunodepressione e cutanei - possono accelerare la progressione della calvizie.

Alopecia maschile e femminile: cure per ogni età

Per contrastare l’alopecia è necessario un approccio personalizzato e multidisciplinare. Ecco i rimedi più efficaci in base all’età e alla gravità della propria condizione.

Pazienti giovani, affetti da calvizie precoce

Su uomini e donne nel fiore dei loro anni, è fondamentale intervenire tempestivamente per rallentare la progressione della calvizie. Tuttavia, la patologia in questione, può regredire spontaneamente in questa fase particolare della vita, sconsigliando il ricorso a metodi invasivi come il trapianto, visto che i capelli possono continuare a cadere, formando nuovi diradamenti. Meglio virare verso trattamenti topici anticaduta e rinforzanti, non dimenticando di porre attenzione alla dieta che elimina carenze nutrizionali deleterie per la chioma, e all’utilizzo della Medicina Rigenerativa Capelli, con metodo PRP (Plasma Ricco di Piastrine) o Protocollo bSBS.

Pazienti oltre i 30 anni con la calvizie

In questo momento della vita, le terapie anticalvizie diventano più strutturate.

È consigliato l’uso di farmaci come Minoxidil e Finasteride (quest’ultimo non va bene per le donne), nonché del Protocollo Rigenerativo di HairClinic, coadiuvato alla cura costante dei capelli e del cuoio capelluto, oltre che dello stile di vita.

L’obiettivo è quello di spegnere l’infiammazione responsabile di calvizie ed evitare un ulteriore e rapido evolversi della patologia, così da escludere il ricorso al trapianto di capelli, purtroppo inevitabile nei casi di calvizie più avanzata.

Prevenzione e importanza della diagnosi precoce

Si ricorda l’importanza di una diagnosi precoce. Individuare la calvizie fin dai suoi primi sintomi e intervenire subito, a qualunque età essa si presenti, è fondamentale per limitare la malattia e non scongiurare solo la sua progressione, ma anche l’obbligo d’uso di trattamenti più invasivi come il trapianto di capelli. Di fondamentale importanza resta quindi la visita tricologica eseguita da un dermatologo o tricologo esperto e di fiducia.


 

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