ATTUALITÀ - 01 luglio 2025, 12:21

Allarme nuove sostanze psicoattive (NSP): una minaccia in continua evoluzione per la salute pubblica

Nel 2025 superata la soglia delle 1.000 varianti identificate. Gli esperti lanciano l’allarme sui rischi e la necessità di un’azione integrata.

Allarme nuove sostanze psicoattive (NSP): una minaccia in continua evoluzione per la salute pubblica

Il Direttore del Ser.D, Vincenzo Amenta, propone un approfondimento su questo fenomeno in preoccupante espansione, mettendo in evidenza non solo i rischi per la salute fisica e mentale, ma anche le difficoltà di identificazione, monitoraggio e intervento clinico.

Le Nuove Sostanze Psicoattive (NSP) rappresentano una categoria eterogenea di composti chimici creati per imitare gli effetti delle droghe tradizionali — come cannabis, MDMA e LSD — ma con strutture molecolari modificate al fine di eludere i controlli normativi. Queste sostanze, spesso commercializzate online o in ambienti giovanili, sono dotate di un potente effetto psicotropo, capace di alterare lo stato psico-fisico e compromettere, talvolta in modo permanente, l’equilibrio mentale degli assuntori.

“Si tratta di sostanze chimiche farmacologicamente attive, capaci di modificare lo stato di coscienza e i normali processi mentali, con conseguenze anche gravi per la salute psicofisica — spiega il Dr. Amenta —. La loro pericolosità risiede anche nella difficoltà di rilevazione e nella rapidità con cui mutano struttura per sfuggire alla legge”.

Nel corso del 2025, il numero di NSP identificate in Europa ha superato le 1.000 unità, confermando una tendenza in costante crescita. L’Unione Europea, attraverso il Sistema di Allerta Precoce (Early Warning System, EWS), monitora la diffusione di queste sostanze, notificando costantemente nuove varianti potenzialmente pericolose.

Le nuove sostanze psicoattive (NSP) rappresentano una minaccia crescente per la salute pubblica a causa della loro estrema variabilità chimica, che rende imprevedibili gli effetti sull’organismo umano e complica notevolmente la diagnosi e il monitoraggio. Alcune categorie, come i cannabinoidi sintetici e i catinoni, risultano particolarmente tossiche e sono responsabili di gravi reazioni come psicosi, convulsioni, disturbi cardiovascolari e, nei casi più gravi, overdose mortali. A peggiorare il quadro, la mancanza di studi scientifici approfonditi non consente di conoscere pienamente gli effetti a lungo termine di queste sostanze.

Il consumo di NSP, soprattutto se associato ad altre droghe o all’alcol, comporta rischi elevati per la salute mentale e fisica, con sintomi che spaziano da problemi cardiaci a disturbi neurologici e psichiatrici. Per affrontare il fenomeno è necessario un approccio integrato che preveda il monitoraggio costante delle nuove varianti, interventi educativi mirati alla prevenzione, una maggiore cooperazione internazionale e un investimento concreto nella ricerca scientifica.

Il direttore del Ser.D, Dr. Amenta, sottolinea come la risposta debba coinvolgere attivamente istituzioni, operatori sanitari, scuole e comunità. Anche il Direttore Generale Marco Ricci ribadisce l’importanza di rafforzare i servizi territoriali e di sensibilizzare soprattutto i più giovani, promuovendo una cultura della prevenzione con incontri e attività sul territorio.

Secondo il World Drug Report 2025, in Italia la cannabis è ancora la sostanza illecita più diffusa, ma è il consumo di cocaina a destare maggiore preoccupazione, con il nostro Paese tra i primi in Europa per incidenza. I giovani adulti tra i 18 e i 34 anni, in particolare nelle aree urbane, sono i più esposti, spesso coinvolti in pratiche di policonsumo che aumentano i rischi e rendono più difficili i percorsi terapeutici.
Il disturbo da uso di sostanze viene oggi riconosciuto come una malattia cronica, ma curabile, che richiede continuità di intervento e attenzione. 

C.S. Asl Vercelli, M.C.T.