Animalerie - 27 luglio 2025, 07:10

Pene più severe per chi abbandona gli animali

Pene più severe per chi abbandona gli animali

"Stop agli abbandoni, grazie alla legge Brambilla finalmente pene più severe per chi pensa di andare in vacanza lasciando per strada gli animali: è un atto ripugnante in sé e un reato". Lo ricorda la deputata di Nm, Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, autrice della nuova legge sui reati a danno degli animali, che chiede: "Basta con questa vergogna".
 

"La pena base per chi abbandona - ricorda - è l’arresto fino ad 1 anno e ammenda fino a 10mila euro. Inoltre, dal reato di abbandono possono derivare altri e più gravi reati, come il maltrattamento o l’uccisione di animali che, oltre alle pene detentive, fino a tre anni, ora comportano sempre multe sostanziose, anche fino a 60 mila euro. Se l’abbandono avviene sulla rete stradale o autostradale da una automobile, la pena è aumentata di un terzo ed è automaticamente prevista la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida fino a un anno. Emblematico l’ultimo caso in ordine di tempo, che arriva da Lido delle Nazioni (Ferrara): sono stati ritrovati due cani abbandonati in pessime condizioni e legati a un albero. Il responsabile, rintracciato grazie all’attività investigativa, è stato denunciato per abbandono e maltrattamento. "Chiederemo - assicura l’onorevole - la rigorosa applicazione della legge Brambilla".

In Italia si stima che ogni anno siano abbandonati, come se fossero rifiuti, 80mila gatti e 50mila cani. Il 30 per cento degli abbandoni avviene d’estate, ma c’è anche un picco prenatalizio e nei periodi di ferie. L’80 per cento degli animali abbandonati muore di stenti o investito. Crescono anche le segnalazioni che riguardano animali non convenzionali, come i rettili, e varie specie di roditori, tenuto in casa finché piace e fa comodo e poi scaricati quando diventano un peso.

"La legge Brambilla - precisa la presidente di LEIDAA - non tutela solo gli animali d’affezione, ma tutti gli animali, compresi quelli non convenzionali che abbiano acquisito abitudine alla cattività. La stagione dell'impunità è finita".

c.s. Ufficio Stampa Michela Vittoria Brambilla