Sabato 9 agosto a Cravagliana, nell’ampio spazio adiacente l’antico teatro, è stato presentato il volume: “Il teatro di Cravagliana. Memorie storiche di aggregazione e cultura”, scritto da Stefano Novello, cravaglianese, che frequentò il teatro quando era ancora utilizzato per le recite scolastiche, immortalato in un’immagine del 1976 in cui cantava Sandokan.
Il volume è stato realizzato in collaborazione con la Pro Loco di Cravagliana e ha avuto il contributo di numerosi sponsor pubblici e privati, tra i quali la Provincia di Vercelli e l’Unione Montana dei Comuni, rappresentate rispettivamente dal Presidente Davide Gilardino e dal Vice Presidente Alberto Daffara, che sono intervenuti elogiando l’autore e la Comunità che fanno memoria di momenti straordinari che si vorrebbe far rivivere. Il Sindaco, Luca Debernardi, ha sottolineato la particolare sensibilità di Stefano Novello verso il territorio e il recupero delle tradizioni: “Questo può essere un nuovo punto di partenza per far riprendere vita al teatro, che potrà tornare ad essere un luogo di aggregazione per la Comunità”, lodando l’impegno dell’attivissima Pro Loco, che si è prodigata per rendere accogliente l’area esterna al teatro e ringraziando il Presidente della Provincia per gli interventi realizzati in Val Mastallone: “Importanti sotto l’aspetto della sicurezza, ma anche belli esteticamente”.
La conduzione della serata è stata affidata al cantattore Daniele Conserva che ha intercalato gli interventi dell’autore con canzoni suonate e cantate con la chitarrista Valentina Giupponi, Direttrice del Coro Varade, in un programma che scandiva lo scorrere degli anni dell’ultimo secolo, accompagnando l’evoluzione del teatro. Tra il pubblico c’erano persone che avevano animato le serate negli anni Settanta e Ottanta: tra questi Pier Carlo Francione che è stato invitato ad esibirsi con la sua armonica a bocca ed è stato molto applaudito.
Stefano Novello, presentando il suo lavoro, ha parlato di doppia emozione: per la presenza di tante persone e per aver concluso un percorso di ricerca durato circa tre anni: “Sono partito da una raccolta di fotografie che è andata accrescendosi con il contributi di tanti cravaglianesi e dagli scritti dell’indimenticabile Ferruccio Bossi, che non solo immortalava ogni evento del paese, ma scriveva la storia a mano, in grossi album, che illustrava a colori, trasmettendo memoria di ogni accadimento. Grazie all’aiuto del Direttore del Corriere Valsesiano, Luisa Lana, che ha messo a disposizione l’archivio interamente digitalizzato, ho potuto inserire tutte le cronache di Cravagliana fino al 2011, raccogliendo cento anni di cronache del paese. Il Centro Libri di Varallo è stato la mia casa editrice, ed è iniziata la felice collaborazione con Miriam Giubertoni, dalla quale è nato il volume”.
Miriam Giubertoni, dopo aver maturato una notevole esperienza lavorando in case editrici nazionali, nel 2019 ha deciso di tornare e restituire alla Valle quanto appreso: il primo libro pubblicato con editore il Centro Libri era stato Memorie e ricordi dell’Avvocato Enzo Barbano: “Il libro di Stefano è un ulteriore tassello per il mantenimento della memoria, un punto di partenza per ulteriori ricerche e per un recupero dello storico edificio”. Miriam Giubertoni in occasione dei suoi quarant’anni ha aperto una sua casa editrice, denominata L’Alpigiana, in memoria della sua nonna e delle donne di montagna che ressero le sorti della Valle quando gli uomini emigravano.
L’autore ha voluto citare due ragazzi che sono mancati, ma sono nel cuore di tutte le persone del paese: Bruna Debernardi, che accompagnava tutte le serate musicali e Renato Vigitello, una persona che sapeva trasmettere serenità. Dopo aver letto alcuni passaggi significativi del volume è stata ricordata la figura di Lydia Chiesa, che disegnava a mano le locandine e realizzava le basi grafiche dei programmi. Negli anni Settanta Don Enrico Formaggi volle unire tutti trasformando il teatro in cinematografo. L’iniziativa ebbe molto successo e il teatro divenne un’occasione di incontro e di ritrovo per i giovani.
Il teatro è ancora oggi un tema che appassiona, come testimoniato dalla presenza di un pubblico numerosissimo, tra i quali anche il Sindaco di Fobello, Anna Baingiu, e quello di Campertogno, Miriam Giubertoni.
Nell’ormai storico ed introvabile volume: Teatri e Compagnie in Valsesia. Luoghi, storie e protagonisti dello spettacolo, pubblicato nel 1999, una scheda, corredata da una breve descrizione delle caratteristiche architettoniche, era stata dedicata al teatro di Cravagliana, costruito nel 1911, a fianco della chiesa, con pietra a vista, ampliato nel 1972 in cemento armato, su progetto del Geometra Carlo Carnevale Mjino. Nel volume si ricorda che negli anni precedenti erano attivi già due teatri in paese: a Bocciolaro, frazione di Cravagliana, nell’elegante Albergo Internazionale, nel quale dilettanti filodrammatici di Sabbia e Cravagliana nel 1882 recitarono il dramma: La Tosca di Vittorio Sardou. Nel gennaio del 1896, nel teatro sociale della frazione Mulino, andò in scena il dramma: “La Beata Panacea di Silvio Pellico”. Per qualche tempo un edificio ospitava le rappresentazioni a Piana Ronda. Il nuovo teatro di Cravagliana fu inaugurato il 26 dicembre 1911 ed era all’avanguardia, vantando anche la presenza della buca del suggeritore. Molti spettacoli venivano rappresentati per beneficenza, devolvendo l’incasso a persone bisognose, come nel caso delle vittime degli incendi, allora purtroppo assai numerosi. Daniele Conserva ha citato il nome di una prima attrice che doveva essere famosa Adelina Perona, il cui padre Giovani Perona era il direttore della Filodrammatica, della quale nel libro ci sono ampie citazioni.
Tutti i proventi derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti alla Pro Loco ed utilizzati per la ristrutturazione del teatro.
Al termine la Pro Loco ha offerto un ricco rinfresco e una “risottata” conviviale.