Dopo i recenti casi di intossicazione da botulino, con tre vittime e numerosi ricoveri tra Calabria e Sardegna, CNA Piemonte lancia un appello: riportare al centro il valore dei prodotti agroalimentari artigianali italiani, sicuri e di qualità, a tutela di consumatori e microimprese.
«Il cibo non è un prodotto qualsiasi da acquistare al prezzo più basso – afferma il presidente regionale, Giovanni Genovesio –. Le nostre imprese investono ogni giorno in sicurezza e tracciabilità: è tempo di sostenere chi produce valore».
Il segretario regionale, Delio Zanzottera, ricorda che il Piemonte vanta una tradizione agroalimentare d’eccellenza e che il nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche tutela oltre 150 eccellenze italiane e piemontesi. «Ora servono strumenti concreti per aggiornare la normativa regionale e rafforzare il marchio territoriale».
CNA denuncia anche la concorrenza sleale: le imprese locali sono sottoposte a controlli rigorosi, mentre molti prodotti confezionati all’estero non subiscono verifiche equivalenti. Preoccupa inoltre la vendita di alimenti a prezzi inferiori al costo delle materie prime, fenomeno che richiede controlli più severi e sostegno alle microimprese per ottenere marchi di qualità.
Per Claudio Fantolino, presidente di CNA Agroalimentare Piemonte, «non possiamo sacrificare qualità e sicurezza per un risparmio momentaneo. Le risorse del Piemonte sono le capacità delle microimprese e la cultura del “fare bene”».