COSTUME E SOCIETÀ - 24 agosto 2025, 06:50

Paghetta ai figli: utile lezione di vita o vizio inutile?

Genitori e figli si schierano assolutamente a favore della paghetta: “Ricevere denaro permette di maturare la giusta sensibilità nei confronti delle spese”.

I genitori americani danno ai propri figli una paghetta media di 20 dollari a settimana, secondo l’ultimo studio di Wells Fargo*. L’importo varia da circa 15 dollari per i bambini fino a 8 anni, fino a quasi 25 dollari per i diciassettenni. In Europa, invece, un’analisi condotta dal German Youth Institute mostra che nel 2023 le cifre oscillavano da un massimo di 20 euro al mese per i ragazzi fino a 10 anni, fino a circa 60 euro per i più grandi. Tanti genitori o i nonni  decidono di dare ai propri figli o nipoti una sorta di “mancia”. Aiuti a pulire la casa? Ecco la ricompensa. Ovviamente, si inizia con poco, ma non si esclude che con gli anni la cifra percepita si possa alzare, soprattutto perché con l’età le abitudini cambiano. Gli adolescenti desiderano avere il denaro necessario a trascorrere una serata in discoteca o uscire a cena con gli amici.  Ma ha senso la "paghetta"? Quanto può essere utile a un ragazzo questa scelta? 

Pietro, padre di una ragazza di quindici anni, racconta: “Se mia sistema la sua camera e aiuta me e mia moglie in alcune faccende domestiche, svolgendole bene, non in modo approssimativo, la ricompensiamo con una sorta di “paghetta”. Questo le serve per comprendere che tutto ha un prezzo e, in qualche modo, sia necessario lavorare sodo per guadagnarsi le cose”.

Due ragazze di quasi vent’anni, Carlotta ed Elena, in qualità di figlie e nipoti, hanno spiegato che cominciare a percepire poco denaro, sin da quando avevano quattordici anni, le abbia aiutate a gestire meglio le loro finanze. “Io e Carlotta tendiamo a risparmiare e, soprattutto l’anno scorso, abbiamo cercato di tenere da parte tanti soldi per spenderli in una vacanza con altre amiche a Cagliari – spiega Elena - Il viaggio è stato pagato dai genitori e dai nonni come regalo per la maturità, ma intendevamo utilizzare la nostra paghetta direttamente in Sardegna per mangiare in buoni ristoranti o per fare degli acquisti. Ci siamo accorte che, tra tutte le nostre amiche, le uniche ad essere tornate a casa con una buona somma di denaro fossimo Carlotta ed io. Una nostra amica aveva già speso tutto ciò che aveva in cinque giorni”.

D’altra parte, Stefania ha fatto riferimento non solo alla sua esperienza come figlia, ma anche come madre di un ragazzo di 15 anni e uno di 9: "Da piccola i miei nonni mi hanno sempre dato la "paghetta". Poco, sia chiaro, ma era per insegnarmi il valore dei soldi, così penso sia stato. Io a mia volta lo faccio con i miei figli, solo ogni tanto perché da genitore ritengo che non sia corretto doverli "pagare" per fare qualche cosa. Però, i miei genitori e mia suocera danno la paghetta a tutti e due: al più grande per andare in moto o per pagarsi la benzina e al piccolo per comprarsi il gelato, le caramelle, ma soprattutto per insegnargli il valore dei soldi e per fargli capire che deve sudarseli. Il denaro non ti piove dal cielo”. 

Introdurre i ragazzi al settore finanziario è fondamentale, specialmente perché la gestione del denaro o altri fattori puramente economici non vengono insegnati nelle scuole e molti genitori fanno difficoltà a trattare questi temi, essendo particolarmente complessi. Quindi, la “paghetta” può rappresentare un buon metodo educativo per sensibilizzare i giovani sotto questo punto di vista, che diventerà cruciale una volta entrati nel mondo degli adulti.

Erika Festa Rovera