ATTUALITÀ - 06 settembre 2025, 07:50

Infortuni sul lavoro in aumento nel 2025: Piemonte tra le regioni più colpite

Secondo Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, "l’emergenza continua nel nostro Paese"

Infortuni sul lavoro in aumento nel 2025: Piemonte tra le regioni più colpite

Gli infortuni sul lavoro non conoscono tregua nemmeno in estate. Nei primi sette mesi del 2025 le vittime totali in Italia sono state 607, con un aumento del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Di queste, 437 sono decedute in occasione di lavoro e 170 in itinere, ovvero durante il percorso casa-lavoro. I settori più colpiti restano Costruzioni, Attività Manifatturiere, Trasporti e Magazzinaggio e Commercio, mentre il numero complessivo delle denunce di infortunio registra ancora una lieve diminuzione.

Secondo Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, «l’emergenza continua nel nostro Paese, dimostrando che non riusciamo a incidere sulle cause degli infortuni mortali, che spesso si ripetono con le stesse modalità». Analizzando i dati regionali, a luglio 2025 il Piemonte rientra in zona gialla, insieme a Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Lombardia, con un’incidenza inferiore al 25% rispetto alla media nazionale di 18,3 morti ogni milione di lavoratori.

In termini assoluti, la regione Piemonte ha registrato 33 vittime in occasione di lavoro nei primi sette mesi del 2025, collocandosi tra le più colpite dopo Lombardia (64), Campania (44), Veneto (43) e Sicilia (36). Il fenomeno riguarda principalmente lavoratori di età avanzata: gli over 65 hanno il tasso di incidenza più elevato (61,4 morti per milione di occupati), seguiti dalla fascia 55-64 anni (29,1). Numericamente, la fascia più colpita resta quella tra i 55 e i 64 anni, con 155 vittime su 437 in tutta Italia.

Le donne decedute in Italia nei primi sette mesi del 2025 sono state 54 (+14,9% rispetto al 2024), di cui 25 in occasione di lavoro e 29 in itinere. I lavoratori stranieri risultano particolarmente esposti: su 607 vittime, 131 erano stranieri, con un rischio di morte più che doppio rispetto agli italiani (37,0 morti ogni milione contro 16,1).

Il settore più colpito resta quello delle Costruzioni con 67 decessi, seguito da Attività Manifatturiere (59), Trasporti e Magazzinaggio (57) e Commercio (42). I giorni più pericolosi della settimana sono il lunedì (23,3% degli infortuni mortali), seguito dal venerdì (19,7%) e dal mercoledì (16,5%).

Nonostante l’aumento dei decessi, le denunce di infortunio totali registrano ancora una lieve diminuzione, passando da 350.823 a 349.444 (-0,4%). Il numero maggiore di denunce si registra nelle Attività Manifatturiere (41.109), seguite da Costruzioni (21.921), Sanità (20.897), Commercio (19.125) e Trasporto e Magazzinaggio (18.952). Tra le lavoratrici, le denunce a luglio 2025 sono state 125.508, di cui 98.446 in occasione di lavoro, mentre gli uomini hanno presentato 223.936 denunce totali, con 194.878 in occasione di lavoro.

Anche in Piemonte, così come nel resto del Paese, un lavoratore su cinque coinvolto in un infortunio mortale o non mortale è straniero, confermando la necessità di interventi mirati di prevenzione e sicurezza nei settori più a rischio.

s.zo.