ATTUALITÀ - 13 settembre 2025, 09:47

Moretti sul progetto diga Valsessera: "Invasi utili a clima e territorio"

"Le dighe, soprattutto quelle più grandi diventano multifunzionali e per avvicinarmi agli ambientalisti sono diventate dei supporti per la biodiversità per pesci, uccelli, nuova flora e in alcuni casi anche territori per uno sviluppo del turismo locale"

Moretti sul progetto diga Valsessera: "Invasi utili a clima e territorio"

Da qualche giorno sui giornali locali sono pubblicati interventi sulla proroga che il Consorzio di Bonifica Baraggia Biellese e Vercellese richiede alle agenzie ministeriali per ulteriori verifiche per le prescrizioni di Compatibilità Ambientale sulla nuova diga in Valsessera. 

Occorre ricordare che la vicenda risale a oltre un ventennio fa quando dall’attuale diga, (degli anni 60, con una capacità di 1,5 milioni di metri cubi), il nuovo progetto prevedeva la costruzione più a monte dell’attuale, portando l’invaso a 12,5 milioni di mc. Questo progetto non è ancora stato finanziato. Le associazioni ambientaliste fanno il loro mestiere asserendo che questa nuova costruzione deve essere fermata per gli enormi danni che potrebbe arrecare al territorio sia per la flora che la fauna e ai residenti. La letteratura a questo proposito è ampia a prova della richiesta del diniego della proroga. Vorrei, accanto alla richiesta di fermare la costruzione della nuova diga, aggiungere alcune considerazioni prendendo atto che gli invasi non sono “la soluzione” ma una soluzione che a mio avviso potrebbe ottenere nel medio periodo risultati positivi. 

In primo luogo anche per l’attuale realtà con piogge molto violente e senza la possibilità di poter accumulare l’acqua ma anzi generando disastri sempre più frequenti su quasi tutti i territori del nostro Paese, aiutano a gestire e mitigare in molti casi gli effetti di eventi climatici estremi. Gli invasi permettono di conservare l’acqua e gestirne l’utilizzo sia per l’uso civile che per l’agricoltura limitando i problemi, sempre più ricorrenti generati dalla siccità. Non dimentichiamo che molti impianti già oggi sono dotati di centrali idroelettriche, che permettono di produrre energia rinnovabile, pulita riducendo ancor di più la dipendenza dai combustibili fossili. A livello paesaggistico non credo che siano molto peggio degli impianti fotovoltaici a terra oppure agli impianti eolici. Ritengo che sia possibile inoltre costruire anche piccoli invasi con argini in terra in modo particolare per l’irrigazione e gli allevamenti. 

Le dighe, soprattutto quelle più grandi diventano multifunzionali e per avvicinarmi agli ambientalisti sono diventate dei supporti per la biodiversità per pesci, uccelli, nuova flora e in alcuni casi anche territori per uno sviluppo del turismo locale. Il cambiamento climatico ormai inevitabile deve senza dubbio tenere conto nella possibilità di nuove costruzioni nel rispetto delle opportune prescrizioni ambientali e di sicurezza. Si dovrà comunque lavorare sulle perdite delle condutture di acqua potabile e la pulizia dai sedimenti di molti invasi e il ripristino di quelli scarsamente utilizzati oppure abbandonati. E’ certo che si dovranno applicare tutte le tecnologie per un efficiente e razionale utilizzo delle risorse esistenti senza danni all’ambiente. 

Certo, sarà importante anche tutelare e controllare la sopravvivenza dei pochi esemplari oggi esistenti di “Carabus Olympiae”, in dialetto definito “la boja d’or”. 

Con le centinaia di pagine scritte su questo argomento forse maggiore tutela doveva e dovrà essere fatta anche nei confronti degli entomologi o curiosi, che non solo in passato ma, con un po' di fortuna, anche oggi hanno aumentato le loro collezioni.

Vittorio Moretti