Gattinara - 24 settembre 2025, 11:49

Gattinara: “Il Sacro Monte di Orta. La storia di San Francesco raccontata con le immagini in un giardino affacciato sul lago”

Gattinara: “Il Sacro Monte di Orta. La storia di San Francesco raccontata con le immagini in un giardino affacciato sul lago”

Venerdì 19 settembre, nella storica sede dell’Associazione Culturale di Gattinara, il Presidente Fulvio Caligaris ha presentato ai numerosi ospiti - tra i quali, oltre agli organizzatori della Rassegna, era presente anche l’attuale Direttore dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti, l’Architetto Marina Feroggio - la relatrice Elena De Filippis, già Direttore del Sacro Monte di Varallo e dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti, ha presentato: “Il Sacro Monte di Orta. La storia di San Francesco raccontata con le immagini in un giardino affacciato sul lago”.

Il Sacro Monte si trova in un contesto paesaggistico straordinario, su un promontorio boscoso che si protende nel lago di Orta. Venti cappelle immerse nella natura illustrano con sculture e pitture gli episodi della vita di san Francesco, distribuite lungo un percorso che si snoda sulla cima del monte, aprendo spettacolari vedute sul lago e sull'isola di San Giulio. Le cappelle, disposte in ordine cronologico sono collegate da un sentiero. Ogni cappella è generalmente preceduta da un vano in cui si racconta l’antefatto della storia.

Un luogo di culto è documentato sul Monte di San Nicolao almeno dal XIII secolo, ma la devozione per questo sito fu fortemente incrementata prima dell’edificazione del complesso francescano a causa dei fatti miracolosi accaduti nel 1538, quando il simulacro mariano della chiesa di San Nicolao, una Pietà lignea del primo ventennio del Quattrocento, di provenienza svizzero-renana, mutò colore, pianse e operò miracoli. I devoti giungevano anche da luoghi lontani, molti lasciavano denaro e doni in ringraziamento. Questa accresciuta devozione mariana conquistò al Monte di San Nicolao un posto di rilievo nella geografia del sacro della diocesi gaudenziana costituendo un importante antefatto alla costruzione del futuro complesso francescano. Nel 1585, infatti, la Comunità ortese deliberò di edificare sull’altura dominante il borgo un convento francescano e un Sacro Monte. Elena De Filippis ha spiegato come le fonti per seguire la costruzione del Sacro Monte di Orta siano state i libri della Fabbriceria, le Visite Pastorali, le lettere del vescovo Bascapè, i documenti notarili: “Il progetto si concretizzò soltanto nel 1590, grazie all’apporto dell’abate novarese Amico Canobio e al progetto dell'architetto cappuccino Cleto da Castelletto Ticino. Tra il 1593 e il 1615 il vescovo di Novara Carlo Bascapé divenne il vero protagonista del cantiere, decidendo la successione di scene da realizzare all'interno delle cappelle, stabilendo con Cleto da Castelletto la struttura architettonica del complesso e chiamando ad Orta artisti di notevole fama, come Cristoforo Prestinari, i Fiammenghini, il Morazzone”. Ad essi nel pieno Seicento seguirono i fratelli d’Enrico, Dionigi Bussola e i fratelli Nuvolone. Al Sacro Monte di Orta la “trama” è la storia di San Francesco come fu raccontata da Frà Marco da Lisbona, in una pubblicazione di pieno Cinquecento. Per le prime cappelle è stato possibile ricostruire dai libri della Fabbriceria la provenienza dei materiali e delle maestranze. Le statue sono di argilla cavata a Gozzano e Soriso, mentre la calce veniva da Maggiora, le maestranze dalla Riviera, dall’Ossola, dalle valli Luganesi e dalla Valsesia.

Alla relatrice è stata donata una copia a colori della tavola del Theatrum Sabaudiae del Borgonio con Gattinara.

La bellezza del paesaggio, il silenzio e il rapporto armonico tra arte, architettura e natura riflettono pienamente la spiritualità francescana ed Enrico Scribante, rappresentante dello staff di cucina dell’Associazione Culturale di Gattinara, composto da sua moglie Paola e da Antonello Barile, ha presentato l’apericena, ispirato alla frugalità francescana: gateau di Santa Chiara, salami di cavallo, straccetti di pollo, da un’antica ricetta settecentesca, lattarini con granella di noci, pasta alla Sperindio, ricetta proveniente da un convento francescano vicino a Sondrio, che consiste in un rotolo di patate, spinaci, formaggio e mortadella, dolce speziato con miele.

Sabato 21 settembre un gruppo di persone ha fatto la visita guidata al Sacro Monte di Orta in una splendida giornata di sole.

I prossimi appuntamenti del ciclo saranno venerdì 10 ottobre, presso la sede dell’Associazione Culturale Il Castello di Lenta (Via Santa Marta n. 5), alle ore 18, ove verranno presentati: “I Sacri Monti mariani di Crea ed Oropa. La storia di Maria raccontata con statue a grandezza naturale per completare ed arricchire la devozione ai due santuari mariani di Crea ed Oropa”. Seguirà apericena a tema e, su prenotazione, visite guidate: sabato 11 ottobre ad Oropa e sabato 18 ottobre a Crea.

Il ciclo di incontri si concluderà venerdì 10 aprile 2026, a Rovasenda, con la presentazione dei Sacri Monti di Domodossola, Ghiffa e Belmonte, cui seguirà apericena e, il 18 aprile, visita guidata al Sacro Monte di Domodossola e di Ghiffa.

Piera Mazzone