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Quarona-Cellio-Valduggia | 13 ottobre 2025, 10:50

Doccio celebra trent’anni di tradizione: la Fiera del Bestiame racconta il valore della montagna

Doccio celebra trent’anni di tradizione: la Fiera del Bestiame racconta il valore della montagna

Doccio celebra trent’anni di tradizione: la Fiera del Bestiame racconta il valore della montagna

Una serata, quella di sabato 11 ottobre, emozionante e ricca di significato ha aperto ufficialmente i festeggiamenti per il trentennale della Fiera di Doccio, appuntamento che ogni anno richiama allevatori, produttori e visitatori da tutta la Valsesia e non solo.

Nel corso del convegno dedicato ai 30 anni della manifestazione è stato proiettato un video che ha ripercorso la storia della Fiera, raccontando con immagini e testimonianze la vita degli allevatori, il loro impegno quotidiano e l’arte casearia legata alla produzione della toma valsesiana, simbolo di un territorio che continua a credere nella propria identità rurale.

Tra i presenti anche Francesco Pietrasanta, sindaco di Quarona e presidente dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, che ha voluto sottolineare l’importanza della manifestazione:

«Questa serata non ha celebrato soltanto la Fiera del bestiame, ma soprattutto la genuinità di un mestiere che ci regala prodotti di altissima qualità. È fondamentale sostenere i nostri produttori locali, perché da loro dipendono non solo il gusto, ma anche la salute e la vitalità delle nostre vallate».

L’incontro ha rappresentato un momento di riflessione collettiva su quanto la Fiera di Doccio sia diventata, negli anni, un punto di riferimento per la cultura contadina e l’economia montana, mantenendo viva una tradizione che unisce generazioni di allevatori e agricoltori.

Il prossimo appuntamento è fissato per domenica 19 ottobre, quando, al Gabbio di Doccio, si terrà la Fiera del Bestiame, evento attesissimo che ogni anno attira migliaia di visitatori.

Un sentito ringraziamento è stato rivolto a Marco Degrandi, presidente del Comitato organizzatore, e a tutti i volontari che, con passione e dedizione, continuano a far crescere una manifestazione che è ormai parte integrante dell’anima valsesiana.

Redazione J.B.

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