Adriana Dattrino è stata ricordata dai familiari e dalle socie del Soroptimist Club di Valsesia, sabato 11 ottobre con una messa di suffragio celebrata in Collegiata a Varallo, per dare la possibilità di partecipare a quanti l'hanno conosciuta in Valsesia. Don Roberto Collarini, prevosto di Varallo, l’ha ricordata nell’omelia come una “Valsesiana ad honorem”, che ha speso gli anni migliori della sua vita a Borgosesia, lavorando presso la Tipolitografia Minoli, ma anche impegnandosi in molti ambiti sociali e culturali: “Si concedeva con parsimonia, ma sapeva manifestare cordialità, relazionandosi sempre con delicatezza. Partecipò alla fondazione del Soroptimist Club di Valsesia, impegnandosi nella lotta alle nuove povertà e contro la discriminazione femminile: lei, donna che professionalmente aveva raggiunto gli apici della carriera, cercò di promuovere attivamente l’imprenditoria femminile. Affiancò sempre le iniziative editoriali della Società Valsesiana di Cultura, collaborando con la Presidente, la compianta Franca Tonella Regis, cui la legava una profonda Amicizia. Credette nel Museo del puncetto valsesiano, creato dall’Amica Giulia Scalvini, e fu tra le socie fondatrici. Promosse la Valle al di fuori dei suoi confini. Sapeva sempre andare in profondità nelle cose: dote rara in una società “epidermica”. Seppe esprimere gratitudine nei confronti di coloro che le stavano accanto. Nell’ultimo periodo della sua vita accolse la malattia con grande coraggio, consapevole di aver condotto una vita autentica”. Al termine della Messa è intervenuto l’Ingegner Savino Rizzio, che la conobbe alla fine degli anni Sessanta proprio in Tipografia dove stava realizzando un catalogo per la sua Ditta: “Il titolare, Dino Minoli, era come il Presidente della Repubblica, ma Adriana era l’equivalente del Capo del Governo: aveva idee chiarissime e determinazione ferrea nell’applicarle. La ritrovai negli anni Novanta come Soroptimista e amica di Donatella, e riconfermai la mia stima per le sue doti manageriali e organizzative, unite al senso del dovere ed ad una notevole dose di autoironia. La provincia di Vercelli viene spesso paragonata ad una clessidra, che però i valsesiani lamentano non sia mai girata verso la Valsesia, ma in questo caso Adriana è stata davvero un dono del Vercellese”. Tutti gli Amici si sono poi riuniti all’Albergo d’Italia per un aperitivo, come lei avrebbe voluto. Ho consegnato ai familiari la lettera di ringraziamento per gli ultimi libri donati alla Biblioteca di Varallo, portati da Giulia Scalvini pochi giorni fa, testimonianza del percorso delle sue ultime letture, che volle condividere con la consueta generosità. Francesco e Anna nel “ricordino” stampato naturalmente dalla “sua” Tipografia, con la fotografia che Adriana preferiva e che aveva scelto, hanno scritto: “Grazie per averci insegnato e dimostrato, che la curiosità verso il mondo e l’attenzione al prossimo ci porteranno lontano”.
Varallo-Civiasco - 15 ottobre 2025, 10:09
Varallo ricorda Adriana Dattrino: una vita dedicata alla cultura, al lavoro e all’impegno per le donne
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