Benvenuti al quarantunesimo appuntamento con la rubrica settimanale “Riascoltati per voi”. Quest’oggi il nostro viaggio musicale ci porta dentro ad uno degli album più amati e profondi della storia del rock, vi sto parlando di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd. Pubblicato nel 1975, questo è un disco che non si limita a suonare, bensì ti abbraccia, ti avvolge, ti trascina in un mondo fatto di malinconia, riflessione e bellezza, è una di quelle opere che ti fanno fermare, ti fanno chiudere gli occhi per farti trasportare in un altro mondo. Tutto ciò non è semplicemente musica, ma un vero monumento della storia del rock.
Siamo a metà degli anni ’70, dopo l’enorme successo di “The Dark Side of the Moon”, i Pink Floyd si ritrovano a dover fare i conti con la pressione, con l’industria discografica e, soprattutto, con l’assenza del loro ex compagno e amico Syd Barrett, il genio fragile che, a causa dei suoi problemi mentali e delle droghe, non faceva più parte del gruppo. Ed è proprio a lui che questo disco è dedicato. “Wish You Were Here” è un abbraccio malinconico a un amico perduto, ma anche una critica al mondo musicale fatto di interessi e poca umanità. Ogni volta che parte questo brano, sembra di essere presi per mano e portati in un’altra dimensione.
“Wish You Were Here”, è composto da 5 brani, ma ognuno di loro è un viaggio a sé: si parte con la celebre “Shine On You Crazy Diamond”, brano diviso in due grandi parti (all’inizio e alla fine del disco), è semplicemente un capolavoro di costruzione musicale. L’introduzione dura diversi minuti, ma con quelle quattro note di chitarra, ripetute in modo lento e ipnotico, diventano il cuore del pezzo. Per non parlare dell’assolo di David Gilmour, lungo e pieno di sentimento, è uno di quelli che ti restano attaccati addosso per sempre. C’è di tutto in questo brano: un’atmosfera sospesa, quasi cosmica, calore e malinconia. La bellezza sta proprio nella sua lentezza: ogni strumento ha il suo spazio, nessuno corre, tutto è meditativo. L’esatto opposto in “Welcome to the Machine”, qui l’impatto sonoro è diverso: sono i sintetizzatori a dominare la scena, essi creano un suono freddo e meccanico, come un ingranaggio industriale. “Have a Cigar”, invece è il pezzo più rock dell’intero disco. David Gilmour torna ad essere il protagonista indiscusso con la sua chitarra elettrica, i suoi riff sono tosti e decisi ed il suono è aggressivo. Poi c’è lei: “Wish You Were Here”, che dal punto di vista strumentale, è il brano forse più “semplice”, ma proprio per questo è il più diretto. Quella chitarra acustica iniziale “sporca”, come se arrivasse da una vecchia radio, per poi fare posto ad una seconda chitarra, limpida, che sembra rispondere alla prima. È un dialogo musicale, come se due persone si parlassero da lontano. Poi arriva tutto il resto, la band si aggiunge piano piano, senza mai esagerare. La semplicità è il suo punto di forza: poche note, ma cariche di una crescente emozione. Per concludere arriva nuovamente “Shine On You Crazy Diamond”, la seconda parte, un finale strumentale cupo e riflessivo, una chiusura che sembra un tramonto: la musica si spegne piano piano, lasciandoti addosso un misto di tristezza e bellezza.
Ecco, gentili lettori, tutto questo è “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, non è solo un grande album: è un’esperienza, un disco che merita silenzio, calma, e un po’ di tempo per sé. Da ascoltare di sera con un ottimo paio di cuffie o con un impianto stereo che regala dinamiche, è da vivere dall’inizio alla fine, lasciandosi trasportare senza fretta. Solo così si riesce ad entrare davvero nel viaggio che i Pink Floyd hanno creato. Buon ascolto!
I miei brani preferiti sono: “Shine On You Crazy Diamond”, “Have a Cigar” e “Wish You Were Here”.
Voto: 10
Tracce:
1) Shine On You Crazy Diamond (1-5) – 13:34
2) Welcome to the Machine – 7:31
3) Have a Cigar – 5:08
4) Wish You Were Here – 5:34
5) Shine On You Crazy Diamond (6-9) – 12:31
Durata: 44 minuti.
Formazione:
- David Gilmour – chitarra, voce
- Roger Waters – basso, voce
- Richard Wright – tastiere, voce
- Nick Mason – batteria
Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre impressioni! Condividete con me i vostri pensieri non solo su "Wish You Were Here”, ma anche sui Pink Floyd e sull'impatto che la loro musica ha avuto sulle vostre vite. Ogni opinione è un pezzo in più di questa grande storia musicale che ci unisce.
Alla prossima tappa del nostro viaggio musicale!