I nuovi incontri di “formazione partecipata” tra le biblioteche del territorio, incentrati sui: “Nuovi linguaggi di comunicazione”, sono iniziati in Biblioteca a Varallo, con l’intervento di Anna Zana, logopedista dell’età evolutiva, che ha trattato il tema: “Un occhio sui libri in CAA: Comunicazione Aumentativa Alternativa”. La CAA, nata in America negli anni Settanta, arrivata in Italia nel 2000, è ancora poco conosciuta: non è qualcosa che si sostituisca alla comunicazione, ma si affianca e la integra con pittogrammi, che possono essere utili in molti ambiti della nostra società, come hanno dimostrato le recenti applicazioni del progetto elaborato da Anna Zana come service del Rotary Club di Gattinara nell’anno della sua presidenza, il 2024/2025. Il progetto consiste in un service per l’inclusività, sopperendo alla mancanza di parola, o di scrittura, con un approccio che facilitasse e migliorasse la comunicazione per persone con difficoltà ad utilizzare i canali comunicativi tradizionali, come il linguaggio orale e la scrittura e anche per stranieri. Al MEV (Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia) di Romagnano, a Gattinara, all’Eco Museo, nella Casa di Riposo “Fondazione Patriarca”, di fronte ai principali monumenti e al Parco Giochi, è stata ideata e realizzata un’apposita cartellonistica, parte in fase di installazione, e, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero, sarà stampato un libro di ricette in CAA. In Tanzania la CAA è stata utilizzata per un progetto di prevenzione dell’HIV, supportando le informazioni mediche. In Biblioteca a Varallo erano già presenti alcuni libri in CAA, acquistati con il contributo del Lions Club Valsesia e Anna Zana, ha insegnato ad utilizzarli in modo corretto. Per far comprendere l’importanza di poter disporre di tavole adeguate in CAA, la relatrice ha invitato i partecipanti ad immaginarsi privati della parola, per un incidente o un intervento chirurgico alla bocca, e quindi di avere la necessità di comunicare: “Tavole comunicative sono state predisposte anche per persone intubate, aiutandole ad esprimere bisogni e sensazioni durante il Covid”. All’origine della CAA ci furono le intuizioni di Charles K. Bliss, un ebreo austriaco, ingegnere chimico, che per le vicende della seconda guerra mondiale, finì profugo a Shanghai nel 1941, venne profondamente influenzato dalla scrittura ideografica cinese. Aveva costatato che tutti i cinesi potevano leggere gli ideogrammi indipendentemente dai loro diversi dialetti perché per decodificare quei simboli non dovevano rinunciare alla propria madre lingua: era una scrittura graficamente decodificabile. Intuì così la possibilità di creare un linguaggio universale, che consentisse una comunicazione al di là delle barriere linguistiche. Il metodo visivo di comunicazione, ideato da Bliss, perfezionato ed adeguato ai vari contesti in cui veniva utilizzato, si è dimostrato valido e utile in ambiti di disabilità complessa, inizialmente non prevista. “La CAA è faticosa, lenta e frustrante, anche nelle migliori situazioni si arriva a un numero limitato di parole, da due a trenta al minuto, però può essere l’unica possibilità comunicativa per alcuni soggetti. La parola scritta è il massimo dell’astrazione, però non tutti ci arrivano, quindi viene in soccorso il mondo dei pittogrammi”: Anna Zana ha sottolineato come nell’applicazione sia importante il “modeling”, termine riferito all'apprendimento per imitazione di un comportamento da parte di un modello e ha spiegato l’utilità della CAA in Biblioteca, dove permette l’accesso anche a soggetti con disabilità comunicativa, perché i pittogrammi consentono anche ad utenti con disabilità cognitiva, accompagnati da educatori, di accostarsi alla lettura grazie ai libri in CAA. L’Italia è l’unico paese in cui si stampa in CAA: esistono siti che aiutano a comporre le proprie tabelle in CAA, perché ognuno, nel proprio ambito, può fare qualcosa. Il primo passo all’interno della Biblioteca potrebbe essere l'etichettatura ambientale in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) consistente nell'applicazione di etichette visive (con testo e simboli) su oggetti e spazi per facilitare l'orientamento e l'autonomia. Questa pratica supporta l'apprendimento del linguaggio e l'inclusione, rendendo l'ambiente più accessibile a persone con diverse abilità, poiché fornisce un aiuto visivo chiaro e coerente, che certamente incuriosirà le persone e stimolerà domande e accessi in autonomia. A conclusione del suo apprezzato intervento Anna Zana ha ricordato che il service rotariano prevede anche l’acquisto di libri in CAA che saranno donati alle biblioteche del territorio.
EVENTI - 18 novembre 2025, 12:59
Varallo, la biblioteca apre ai nuovi linguaggi: incontro dedicato alla Comunicazione Aumentativa Alternativa
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