EVENTI - 26 novembre 2025, 10:53

Ghemme, la pittura di Massimiliano Rusconi esplora il “Vuoto” a Spazio E

Ghemme, la pittura di Massimiliano Rusconi esplora il “Vuoto” a Spazio E

A Ghemme, il 21 novembre nelle sale espositive di Spazio E, Marina Chiocchetta ha presentato la personale di pittura di Massimiliano Rusconi, intitolata: “Vuoto”, titolo impegnativo, percepito non come privazione, ma come spazio libero da colmare con emozioni, colori, forme. Vuoto significa togliere tutto il superfluo per arrivare all’essenziale: concetto ripreso nell’allestimento in cui alcune serie di quadri sembrano librarsi nello spazio senza alcun punto di tangenza, in una tridimensionalità sospesa, che permette di dialogare fisicamente con le opere. La titolare di Spazio E, Enrica Pedretti, ha voluto creare un ossimoro con il titolo, riempiendo di significato gli spazi che accolgono le opere: raggruppate a creare nuovi dialoghi, allineate come semi gettati nel solco, sospese come anime che cercano di liberarsi. Rusconi si definisce: “Un’indole irrequieta che trova conforto nel disegno e nel colore. L’arte gli offre un’opportunità identitaria”, lavora accanto a persone fragili, compie azioni fisiche concrete come l’impastare la farina con l’acqua per ottenere qualcosa di diverso dalla semplice unione di due ingredienti: fa riassaporare il gusto della vita. Colma di colore le tele, proponendo nuovi itinerari con un percorso da scoprire, perché, solo voltando il quadro e leggendo ciò che sta scritto sul retro della tela, si colgono indizi, spunti. Invita a restare flessibili: solo così si può resistere ai venti avversi, riconquistando le posizioni che si credevano perdute. Spatola gli oli sulla tela circondandoli di pensieri: dipingere è il suo modo di pensare, ritrovare se stesso e il proprio ruolo, il contatto con la realtà. Il ritmo è importante, scandito come il 3/4 in musica: Marina Chiocchetta ha sottolineato che sono le opere a dover parlare e ha proposto una lettura dell’arte attraverso le parole come “orizzonte”, presente ma legato alle percezioni individuali, qualcosa che chiede di essere oltrepassato, ma non promette alcunché, “paesaggio”, astrazione per rappresentare le emozioni, mai antropizzato, ma ridotto a natura per depurarlo. Rusconi ha studiato e guardato molto per giungere a queste sintesi di pensiero, osservando il silenzio, che non è una semplice assenza di suoni, ma una condizione dello spirito. L’artista ora cerca il colloquio con chi osserva le sue opere, pone domande, ascolta risposte, offre un tassello d’arte per rintracciarlo ed un segnalibro come dono a chi lo incontra. La mostra sarà visitabile fino a gennaio 2026, da giovedì a domenica, ore 12 – 22, presso Spazio E, Via Interno Castello n. 7, a Ghemme.

Piera Mazzone