Le montagne di Alagna Valsesia si presentano nel loro volto più autentico in questi giorni di dicembre, con neve e ghiaccio che avvolgono le quote più alte. È in questo scenario che proseguono i censimenti degli ungulati selvatici, fondamentali per monitorare lo stato di salute della fauna alpina.
Le squadre impegnate nell’attività hanno rilevato ottimi numeri per il Camoscio alpino, specie simbolo di questi territori: sono stati infatti avvistati oltre cento esemplari, con un alto numero di capretti, dato che conferma una stagione riproduttiva positiva e rassicurante.
Per quanto riguarda lo Stambecco delle Alpi, il conteggio ha registrato una leggera diminuzione, con circa sessanta individui osservati nell’area monitorata. Una variazione che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti nelle prossime uscite.
I rilievi sul campo riservano spesso incontri inattesi. Questa volta, sopra le balze rocciose e i pascoli d’alta quota, a sorprendere gli operatori è stato il volo maestoso di un giovane Gipeto (Gypaetus barbatus), grande avvoltoio ormai tornato stabilmente sulle Alpi. L’esemplare sorvolava la zona alla ricerca di carcasse lasciate dai predatori o dalle prime difficoltà invernali, confermando la ricchezza e la biodiversità dell’ambiente alpino valsesiano.
Montagne severe ma straordinarie, che continuano a raccontare la vita selvatica in tutta la sua forza e fragilità.