La giornata di ieri ha visto il primo episodio nevoso significativo sul Passo dei Salati, a quota 2980 metri. L’evento è legato a una marcata rottura delle temperature, termine che in meteorologia descrive il repentino calo termico che segue un periodo anomalo di stabilità e valori sopra la media stagionale.
Il passaggio di un fronte perturbato di origine atlantica, combinato con l’aria più fredda proveniente dal Nord Europa, ha determinato un abbassamento delle isoterme e la conseguente formazione della prima neve stagionale in alta quota. Le precipitazioni, hanno imbiancato creste e pendii, riportando scenari tipicamente invernali già nei primi giorni d’autunno.
Fenomeni di questo tipo sono relativamente frequenti sulle Alpi a fine settembre, ma assumono rilevanza sia dal punto di vista scientifico, come indicatori dell’evoluzione stagionale, sia per gli operatori locali. La neve precoce, infatti, rappresenta un segnale positivo per rifugi e impianti sciistici, che guardano con interesse a una stagione invernale ricca di precipitazioni e con un innevamento naturale duraturo.
Un episodio che conferma la variabilità del clima alpino e che ricorda come l’autunno, anche dopo giornate ancora miti a valle, possa già assumere connotati pienamente invernali in quota.