Animalerie - 24 agosto 2016, 09:15

Il mondo degli.... Asinelli (Parte 2)

Il mondo degli.... Asinelli (Parte 2)

I cinque sensi…asinini!

OLFATTO: è il primo rapporto tra il cucciolo e la madre e viene utilizzato per cercare la femmina in estro e per il riconoscimento degli altri animali del gruppo.

TATTO: la parte più sensibile è quella delle labbra, che sono ricoperte da centinaia di peli sensibili ma tutto il corpo ha delle sue peculiari sensibilità.

GUSTO: permette di identificare ciò che è commestibile. Le labbra sono mobili e prensili, la lingua è carnosa ed ha una funzione essenziale per la degustazione del cibo.

UDITO: Riescono a ruotare le orecchie di 180 °C e ciò permette di catturare i suoni in maniera ottimale. Distinguono diverse voci e il tono che la persona utilizza per parlare con loro, riuscendo perfino a capire se è arrabbiato o felice, questo senso è molto accentuato.

VISTA: Gli occhi dell’asino sono posizionati lateralmente. Hanno un campo visivo, monoculare lateralmente di 15 °, globale e circolare. Binoculare (nella parte anteriore, quando il campo visivo attraversa entrambi gli occhi). La visione notturna è buona e vedono gli oggetti con le stesse dimensioni degli occhi umani.

Un Asino famoso.

L'asino di Buridano (o "Paradosso dell'asino") è un apologo tradizionalmente attribuito al filosofo Giovanni Buridano, anche se probabilmente non è dovuto a lui, poiché “non si trova negli scritti di Buridano, né corrisponde alle sue idee relativamente alla libertà, dato che piuttosto egli oscilla tra il volontarismo e l'identificazione (aristotelico-averroistica) di intelletto e volontà. È probabile che la storia, derivata da un problema del De coelo (Aristotele, De coelo, II, 295 b 31-34), sia nata nelle discussioni di scuola, ove è documentata”. 

L'apologo narra come un asino posto tra due cumuli di fieno perfettamente uguali e alla stessa distanza non sa scegliere quale iniziare a mangiare morendo di fame nell'incertezza.

Secondo Buridano l'intelletto è sempre in grado di indicare all'uomo quale sia la scelta giusta tra le varie diverse alternative tanto che se, per assurdo, la scelta fosse costituita da due elementi identici la volontà si paralizzerebbe, a meno che, non si scegliesse di non scegliere.

Leibniz discusse di questo paradosso nei suoi Saggi di teodicea osservando che in natura non esistono, come avviene invece in matematica, due realtà perfettamente identiche e che quindi l'azione umana è sempre determinata da una precisa causa, magari a noi sconosciuta ma esistente:

« ...È vero che, se il caso fosse possibile, bisognerebbe dire che l'asino si lascerebbe morir di fame;...Infatti l'Universo non potrebbe esser diviso in due parti... in maniera che tutto sia uguale e simile da una parte e dall'altra, come un'ellissi o come ogni figura piana, della categoria di quelle che io chiamo "anfidestre" (a due lati), per esser così divisa in due parti uguali da una linea retta qualsiasi passante per il suo centro... Si avranno dunque molte cose dell'asino e fuori dell'asino, sebbene non ci appaiano, che lo determinerebbero ad andare da una parte piuttosto che dall'altra; e quantunque l'uomo sia libero, mentre l'asino non lo è, non è meno vero, per la stessa ragione, che anche nell'uomo il caso d'un perfetto equilibrio tra due partiti è impossibile, e che un angelo, o almeno Dio, potrebbe sempre render ragione del partito che l'uomo ha preso, assegnando una causa o una ragione inclinante che l'ha indotto realmente a prenderlo, benché questa ragione sia spesso molto complessa ed inconcepibile a noi stessi, perché il concatenamento delle cause legate tra loro va lontano. »

L'asino di Buridano ispirò anche una poesia di Voltaire:

“Conoscete quella frivola storiella di un certo asino di cui si discute a scuola?
Nella stalla gli vennero portate per il suo pasto due quantità di fieno uguali,
della stessa qualità, per molte volte;
dai due mucchi l'asino si vide tentato ugualmente, e, drizzando le orecchie,
proprio in mezzo ai due mucchi uguali, concretizzando le leggi dell'equilibrio,
morì di fame, per timore di fare una scelta.”

Alcune peculiarità!

E’ sempre stato allevato da contadini che non avevano i mezzi per selezionarne razze, quindi è rimasto molto simile, anche nelle abitudini, al suo antenato selvatico che viveva in branco in ambienti desertici. E’ pacifico e paziente; è intelligente (riflessivo più di un cavallo) e sempre molto attento (avendo imparato che se non badava lui a se stesso, nessun’altro se ne preoccupava).

La voce degli asiniraglio”, può assumere diversi significati: quello di un saluto, la richiesta di cibo, la ricerca di un compagno perduto. La femmina raglia spesso durante il suo estro.

L’asino dorme in piedi, con postura a tre zampe, alternando un arto posteriore, immobile, con gli occhi chiusi; si riposa a terra, solo per un breve periodo; se un asino adulto rimane coricato troppo tempo o si corica frequentemente può essere un segno di malattia.

E’ interessante scoprire, frequentando un somaro per qualche tempo, che prima di scalciare lo anticipa con colpi di coda, poi picchia in terra i piedi e solo se a questo punto si insiste magari il calcio arriva, ma piuttosto che scalciare preferisce solitamente allontanarsi di qualche passo.
Se l’asino si impunta nel “non fare “una cosa, bisogna escogitare delle strategie per fargli cambiare atteggiamento, è sbagliato in questa fase accarezzarlo o dagli da mangiare, si tratterebbe di un    “rinforzo“, in questo caso “negativo“, in quanto l’asino pensa che le attenzioni e/o la ricompensa sono per quello che sta facendo.

Le striature caratteristiche che l’asino ha sul dorso, da una spalla all’altra, sono il segno della stretta parentela con la zebra. L’asino usa “lavarsi “, rotolandosi in terra, nelle zone più sabbiose, nella sabbia possono farsi la “doccia” e liberarsi dai fastidiosi insetti. È un animale claustrofobico che ha bisogno di almeno 10/12 ore di luce. L’asino è un animale “predato“ e noi, esseri a due zampe, siamo ai suoi occhi, dei “predatori “. Un’altra buona abitudine da osservare è che, quando si scende dalla groppa di un cavallo o di un asino, bisogna sempre….. ringraziarlo!

Gli asini sono in grado di nutrirsi mangiando anche rovi secchi e spinosi e possono sopportare molto bene la sete.

Per capire l’asino bisogna fare uno sforzo e accettare il principio fondamentale secondo cui se l’uomo è più intelligente, toccherà a lui scendere al livello dell’asino per comunicare: già lo facciamo coi bambini piccoli, imitando il loro modo di parlare li agevoliamo per essergli più vicini e permettergli di comunicare meglio con noi.

Bassorilievi assiri mostrano le prime figure di muli, quindi l’asino ha da sempre alleviato le fatiche di molti, ricchi e poveri girando la mola, portando pesi, trainando carri e aratri ma anche fornendo carne, cuoio e latte (che tra l’altro è ottimo come composizione nutritiva, meglio di quello vaccino)

Gli asini sono affettuosi in modo quasi invadente, infatti non tollerano di essere ignorati e fanno di tutto finché non ricevono l’attenzione desiderata.

GLI ASINI NEL CUORE

La Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS è stata fondata nel 2006 ed è la sede italiana di The Donkey Sanctuary, ente di beneficenza inglese fondato nel 1969 dalla Dott.ssa. Elisabeth Svendsen MBE. È solo attraverso la sua straordinaria devozione verso gli asini e il duro lavoro che il Santuario è cresciuto fino a diventare l’ente internazionale che è oggi.

Le bellissime foto dell’articolo e di quelli a seguire sono della fotografa e responsabile stampa del Rifugio degli Asinelli la sig.a Rachele Totaro. Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e sono vietate la riproduzione e l’estrapolazione di parti senza la presenza di un’autorizzazione scritta.

Continua venerdì 26 agosto...

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Maurizio Platone

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