Una “passione itinerante” rappresentata da tre secoli. E’ il Venerdì Santo di Romagnano Sesia, una delle celebrazioni legate alla Pasqua forse più scenografiche e più famose d’Italia, sicuramente del Piemonte.
Da oggi, 13 aprile, a domenica 16 le vie di Romagnano saranno letteralmente invase dagli attori che faranno rivivere e metteranno in scena la Passione di Cristo, il processo, la Crocifissione e la Resurrezione. Uno spettacolo teatrale a cielo aperto, diurno e notturno, che si chiuderà domenica notte e che ogni due anni attira a Romagnano turisti italiani e non.
A rendere possibile l’evento nato nel 1729, che richiede un’organizzazione di due anni, ci sono tanti volontari, 350 sono solo gli attori, oltre a trenta cavalli con i legionari. E tra questi, ci sono due torinesi, originari di Romagnano, “emigrati” nel capoluogo piemontese circa quindici anni fa. Sono Davide Sussi, 41 anni, agente di commercio, residente a Chivasso e Andrea Delmastro, 46 anni, di Torino, ingegnere. Due amici compaesani, ormai torinesi di fatto, che a ogni edizione del Venerdì Santo diventano attori: entrambi interpretano il ruolo di sacerdoti del sinedrio. Davide è anche uno degli organizzatori e fa parte del Comitato del Venerdì Santo, presieduto da Lorenzo Del Boca, regista e presidente emerito dell’Ordine dei giornalisti.
“Le prove iniziano dopo l’Epifania – spiega Davide Sussi - e due volte alla settimana bisogna andare a Romagnano a fare le prove. Unita a tutto ciò, c’è la parte di gestione dei social, siamo su Facebook, Twitter e Instagram”. “Lo faccio – racconta Davide - perché è una passione nella passione. E perché è parte del Dna dei romagnanesi partecipare al Venerdi santo, non c’è romagnanese che non abbia mai preso parte all’evento, che sia fare una piccola parte alla processione o organizzare o recitare. Ci sono persone che prendono ferie per mettere in scena tutto questo”.
“Nei tre giorni – precisa Davide - arrivano ottomila o novemila persone, abbiamo un’area dedicata per i camper gratuita. Il bello del Venerdì Santo – conclude - è che il pubblico che partecipa è pienamente coinvolto, nel senso che segue passo passo la passione ed è parte dell’evento. L’ultimo anno un uomo del pubblico è stato bloccato dalla sicurezza perché si stava scagliando sul Cristo. Non lo faceva per cattiveria, ma perchè gli faceva tenerezza”.
L’evento, i cui dettagli si trovano sul sito www.venerdisanto.org, fa parte di Europassione per l’Italia, associazione che si occupa di mantenere in vita le rappresentazioni sacre e che ha chiesto di far parte del circuito Unesco. Si comincia il 13 aprile, si prosegue con la cospirazione del sinedrio, l’ultima cena e l’arresto, il venerdì viene messa in scena la Passione, con il processo a Cristo, l’impiccagione di Giuda e la Crocifissione. Si conclude il sabato sera con la Resurrezione, mentre domenica andrà in scena uno spettacolo notturno che “riassume” tutte le tappe.