EVENTI - 13 aprile 2017, 10:49

A Romagnano Sesia va di scena il Venerdì Santo, l'esperienza di due volontari

A Romagnano Sesia va di scena il Venerdì Santo, l'esperienza di due volontari

Una “passione itinerante” rappresentata da tre secoli. E’ il Venerdì Santo di Romagnano Sesia, una delle celebrazioni legate alla Pasqua forse più scenografiche e più famose d’Italia, sicuramente del Piemonte.

Da oggi, 13 aprile, a domenica 16 le vie di Romagnano saranno letteralmente invase dagli attori che faranno rivivere e metteranno in scena la Passione di Cristo, il processo, la Crocifissione e la Resurrezione. Uno spettacolo teatrale a cielo aperto, diurno e notturno, che si chiuderà domenica notte e che ogni due anni attira a Romagnano turisti italiani e non.

A rendere possibile l’evento nato nel 1729, che richiede un’organizzazione di due anni, ci sono tanti volontari, 350 sono solo gli attori, oltre a trenta cavalli con i legionari. E tra questi, ci sono due torinesi, originari di Romagnano, “emigrati” nel capoluogo piemontese circa quindici anni fa. Sono Davide Sussi, 41 anni, agente di commercio, residente a Chivasso e Andrea Delmastro, 46 anni, di Torino, ingegnere. Due amici compaesani, ormai torinesi di fatto, che a ogni edizione del Venerdì Santo diventano attori: entrambi interpretano il ruolo di sacerdoti del sinedrio. Davide è anche uno degli organizzatori e fa parte del Comitato del Venerdì Santo, presieduto da Lorenzo Del Boca, regista e presidente emerito dell’Ordine dei giornalisti.

“Le prove iniziano dopo l’Epifania – spiega Davide Sussi - e due volte alla settimana bisogna andare a Romagnano a fare le prove. Unita a tutto ciò, c’è la parte di gestione dei social, siamo su Facebook, Twitter e Instagram”. “Lo faccio – racconta Davide - perché è una passione nella passione. E perché è parte del Dna dei romagnanesi partecipare al Venerdi santo, non c’è romagnanese che non abbia mai preso parte all’evento, che sia fare una piccola parte alla processione o organizzare o recitare. Ci sono persone che prendono ferie per mettere in scena tutto questo”.

“Nei tre giorni – precisa Davide - arrivano ottomila o novemila persone, abbiamo un’area dedicata per i camper gratuita. Il bello del Venerdì Santo – conclude - è che il pubblico che partecipa è pienamente coinvolto, nel senso che segue passo passo la passione ed è parte dell’evento. L’ultimo anno un uomo del pubblico è stato bloccato dalla sicurezza perché si stava scagliando sul Cristo. Non lo faceva per cattiveria, ma perchè gli faceva tenerezza”.

L’evento, i cui dettagli si trovano sul sito www.venerdisanto.org, fa parte di Europassione per l’Italia, associazione che si occupa di mantenere in vita le rappresentazioni sacre e che ha chiesto di far parte del circuito Unesco. Si comincia il 13 aprile, si prosegue con la cospirazione del sinedrio, l’ultima cena e l’arresto, il venerdì viene messa in scena la Passione, con il processo a Cristo, l’impiccagione di Giuda e la Crocifissione. Si conclude il sabato sera con la Resurrezione, mentre domenica andrà in scena uno spettacolo notturno che “riassume” tutte le tappe.

Dal nostro corrispondente di Torino

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