COSTUME E SOCIETÀ - 14 ottobre 2019, 12:00

“Caffè Alzheimer: dalla Valsesia a Vercelli a sostegno delle famiglie e dei malati”

Un momento di accoglienza per i familiari dei malati, un incontro per prendere un caffè e relazionarsi sul tema della difficile gestione ed assistenza dei malati di demenza.

“Caffè Alzheimer:  dalla Valsesia a Vercelli a sostegno delle famiglie e dei malati”

E’ stato presentato nei giorni scorsi a Vercelli il programma di “Caffè’ Alzheimer”, progetto dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia per il sostegno alle famiglie dei malati di demenza senile, che per il secondo anno consecutivo viene attivato anche dal Comune di Vercelli.

"Abbiamo da tempo avviato il progetto sul territorio valsesiano – spiega l’Assessore ai Servizi Sociali dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, Francesco Nunziata - con la dirigente dei servizi sociali, dottoressa Renata Antonini: l’abbiamo pensato come un momento di accoglienza per i familiari dei malati, un incontro per prendere un caffè e relazionarsi sul tema della difficile gestione ed assistenza dei malati di demenza. Dopo il successo sul nostro territorio – continua Nunziata – siamo orgogliosi di poter dire che stiamo esportando il modello, che propone incontri con professionisti, informazioni e strumenti pratici per migliorare la qualità della vita delle persone affette da demenza".

A Vercelli sono in programma 16 incontri, a partecipazione libera e gratuita, che propongono tematiche molto varie, dalla musicoterapia alla medicina narrativa, dalla gestione del malato ad un laboratorio di cucina: il progetto prende il via il 24 ottobre e terminerà il 27 febbraio 2020. L’obiettivo è sostenere coloro che assistono i malati di demenza, ma durante gli incontri sarà possibile organizzare un gruppo gestito da personale qualificato che accoglierà i pazienti e li intratterrà con attività ludiche/ricreative oltre che di stimolazione cognitiva e motoria.

"Il piano di lavoro continua anche sul territorio valsesiano, dove è già partito da circa un mese – aggiunge l’Assessore Nunziata – qui possiamo contare sulle psicologhe Irene Orsi e Valeria Lentini, che seguono il programma e sono anche le referenti del centro Alzheimer di Portula, dove vengono seguiti circa 20 pazienti affetti dalla malattia. A Portula i malati vengono accolti alle 9 del mattino ed intrattenuti fino alle 17,30 con attività psico-attitudinali e motorie, sia singole che di gruppo. Si tratta di una sorta di 'appartamento familiare' – dice Nunziata – dove i pazienti consumano i pasti, si riposano e vengono costantemente seguiti durante la loro giornata da Oss e infermieri: un modo per offrire loro una buona qualità di vita e per alleviare i familiari nell’impegnativo compito dell’assistenza".

L’Assessore Nunziata, insieme alla dottoressa Renata Antonini, coordina tutto il programma, nel quale crede fortemente sia perché offre ai pazienti l’importante occasione di conservare le competenze cognitive e motorie non aggredite dalla malattia, sia perché offre un sostegno alle famiglie che si trovano a dover gestire una situazione molto complicata: "Caffè Alzheimer è per noi un progetto fondamentale, di cui andiamo fieri – conclude l’amministratore – l’apprezzamento che ci viene dimostrato dai territori vicini è stimolo a migliorare sempre di più. In particolare a Vercelli abbiamo potuto contare sulla preziosa collaborazione del Prof. Alessandro Stecco, Presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte, del Vice Sindaco Massimo Simion, dell’Assessore Caterina Politi del Comune di Vercelli e della dott.ssa Lorella Perugini del Servizio Sociale Asl Vercelli: a tutti va il nostro ringraziamento per la sensibilità ed il sostegno".

Comunicato stampa Unione Montana dei Comuni della Valsesia - a.z.

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