CRONACA - 01 aprile 2020, 12:45

Serravalle e Gattinara dicono addio al professor Gilberto Cerri

Serravalle e Gattinara dicono addio al professor Gilberto Cerri

All’ospedale di Novara è morto il professor Gilberto Cerri, che per lunghi anni aveva insegnato alle scuole medie di Serravalle ed era stato contitolare di un avviato studio di commercialisti a Romagnano. Originario di Vintebbio, fu un grande amico del compianto don Mauro Stragiotti.

Era nato nel solstizio d’estate del 1943, un terribile anno di guerra, fin da ragazzino aveva manifestato interesse e propensione verso lo studio delle materie scientifiche e mamma Gina lo aveva assecondato, orgogliosa di quel figlio così serio e giudizioso.E’ stato il mio primo professore di matematica alle scuole medie di Serravalle: per la sparuta pattuglia di ragazzini che provenivano dalla scuola elementare di Piane era stato un grande cambiamento arrivare nel capoluogo, dove ci avevano ripartiti tra le sezioni A e B.

Grande tifoso del Torino, quando avevamo le prime due ore del lunedì mattina, eravamo attenti ad informarci se il Toro avesse perso o vinto: l’umore del “Prof” sarebbe stato diverso. Ricordo quel suo gesto abituale di togliersi gli occhiali e pulirli meticolosamente prima di scorrere il registro e soffermarsi su chi interrogare: la tensione era palpabile, regnava il più assoluto silenzio.Spiegava bene il professor Cerri: ripeteva spesso, per essere certo che ci fossimo proprio tutti, ma era altrettanto esigente nei compiti in classe. Ricordo che durante la prova d’esame di terza media, il primo vero esame della nostra vita di studenti, girando fra i banchi, lasciò cadere qualche prezioso suggerimento: l’importante era sempre il gioco di squadra.

Oltre a Matematica insegnava Scienze, materia che mi era più congeniale, alla quale dava un’impronta più empirica: per introdurre il discorso sulla genetica, quel ramo della biologia che studia l’ereditarietà, il cui padre fu Gregor Mendel, che era un monaco appassionato di botanica, che per sette anni fece esperimenti con delle piante di pisello dai quali nacquero le cosiddette “tre leggi di Mendel”, propose un esperimento collettivo: la coltivazione in classe dei piselli, fatti germogliare nel cotone. Le mie pianticelle erano cresciute rigogliose, tanto che un mio compagno, ingelosito da quel risultato, durante l’intervallo le capitozzò tutte, suscitando il mio pianto disperato: mi precipitai in sala professori, dove  beveva il caffè con i colleghi e, tra le lacrime, spiegai la tragedia, ma lui seppe consolarmi e trovò anche una soluzione diplomatica per sancire la fine dell’esperimento.

Il 4 febbraio, San Gilberto, non mancavamo di fargli gli auguri e si festeggiava insieme l’onomastico: chissà se i ragazzini di oggi conoscono ancora quei piccoli “riti” che rendevano così familiare la scuola?Il professor Cerri era sposato con Mariolina Barone, gattinarese, insegnante di Educazione Tecnica, ed era padre due figli: Carlo ed Emilia. Molti anni dopo le medie, grazie alla comune amicizia con Ivonne Mazzone, che era stata segretaria a scuola, ci ritrovammo: fu davvero difficile passare al “tu”, perché per me restava “il professore". Ritrovai la sua grande disponibilità e generosità. 

Gilberto Cerri riposa nel piccolo cimitero di Vintebbio, nella tomba di famiglia, proprio di fronte all’amico don Mauro: una cara persona in più da andare a salutare con gratitudine.

Dal nostro corrispondente di Vercelli - g. c.

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