E' partita già nella serata di mercoledì la richiesta di stato di emergenza in seguito all’eccezionale nubifragio che poche ore fa si è abbattuto sulla parte bassa della provincia. A firmare la lettera, inviata al governatore Alberto Cirio e all'assessore Marco Gabusi, sono il presidente della Provincia, Eraldo Botta, il parlamentare Paolo Tiramani e i consiglieri regionali leghisti Angelo Dago e Alessandro Stecco.
Da Vercelli a Pezzana a Crescentino, a Trino, i danni sono ingentissimi: «allagamenti, tetti scoperchiati, alberi e pali della luce caduti in strada con alcuni collegamenti interrotti in via precauzionale, nei cortili e nei giardini. L’intera Bassa vercellese è messa a dura prova - si legge nella lettera - Consentiteci, quindi, di invitare ciascuno di voi, per le parti di relativa competenza, ad attivarsi anchè sia prontamente dichiarato lo stato di emergenza e, conseguentemente, stanziato l’importo per realizzare gli interventi di ripristino e di sostegno ai Comuni colpiti».
Nell'elenco dei danni, sono al momento incalcolabili quelli diretti, causati ad abitazioni e proprietà private, così come quelli in agricoltura, che verranno quantificati per le conseguenze della grandine e del vento.
Una situazione che, secondo quanto ricostruito da Meteo Piemonte, non si configura come tromba d 'aria ma come downburst, ossia raffiche di vento lineari in discesa dalla nube temporalesca che talvolta possono superare agevolmente anche i 100 km/h causando danni notevoli, ben più estesi di un tornado o tromba d'aria.