Il Carnevale riempie le strade e le piazze, i coriandoli volteggiano prima di accendere di cromatismi l’asfalto delle vie.
La Giobbiaccia si festeggia a Varallo dal 1866 e questa giornata è dedicata alla beneficenza: la canzone del Carnevale, rigorosamente composta nella lingua dei varallini, viene ceduta in cambio di un’offerta.
In Biblioteca a Varallo i sovrani della città: Marcantonio e Cecca, hanno voluto personalmente omaggiare la Canzun dla Giobbiaccia 2024, apponendovi anche una dedica autografa che rende unica la copia. Naturalmente erano accompagnati dal ciambellano e dal suadente menestrello Roberto Fila.
La Canzun, firmata ormai da nove anni da Mae & Cua, al secolo Christian Pianori e Daniele Conserva, riassume un intero anno, salutando in apertura Giorgio Perrone ed Enzo Barbano, due persone che ebbero a cuore questa tradizione e la tramandarono attraverso i libri e nei disegni.
La caratteristica della satira è quella di mettere alla berlina fatti o persone: non sfugge neppure il Sindaco Pietro Bondetti, dal sorriso Durbans, o il Vice Sindaco Eraldo Botta, colto mentre “trama” tra i coriandoli. Il Ponte di Morca che causa problemi agli abitanti della frazione e il caso di Sabbia che ha trasformato l’amicizia in rivalità e rivendicazioni, l’acqua potabile a intermittenza, il treno che dovrebbe ritornare davvero, il restauro dello storico teatro, il promesso e mai realizzato Palacarlavèe, sono noti a tutti, oggetto di chiacchiere e di illazioni, ma i nostri “poeti” trovano spazio anche per una nota gentile: la comparsa della Fata Coriandolina, inventata da Giorgio Perrone: “La gira sempri allegra e contenta”, almeno lei!