Prato Sesia-Romagnano - 28 febbraio 2024, 10:58

Romagnano: Incontro con Don Damiano Pomi "Pietro nell'arte"

Romagnano: Incontro con Don Damiano Pomi "Pietro nell'arte"

Mercoledì 21 febbraio Don Damiano Pomi ha parlato di: “Pietro nell’arte” presso la Badia di Romagnano, nel contesto dei tre incontri dedicati alla formazione dei catechisti, organizzati dal coadiutore Don Alessandro Maffiolini, responsabile del coordinamento dei catechisti della Comunità Pastorale, con Monica Prandi, biblista, che aveva dedicato il primo appuntamento alla presenza di Pietro nel Vangelo di Marco, che accompagna questo anno liturgico. In un famoso quadro di Tanzio Marco viene rappresentato mentre trascrive gli insegnamenti di Pietro. Il 22 febbraio la Chiesa cattolica festeggia la Cattedra di San Pietro: si tratta della ricorrenza in cui viene messa in modo particolare al centro la memoria della peculiare missione affidata da Gesù a Pietro.

Don Pomi, autore di: La parola si fa arte. Luoghi e significati del Sacro Monte di Varallo, ha premesso che l’arte sacra, come veicolo del messaggio cristiano, è uno strumento efficace per elaborare dei concetti:”Nessuna immagine è mai fine a se stessa”, proponendo un percorso su due livelli: cronologico, con le più antiche rappresentazioni di San Pietro e narrativo, ricordando le vicende della vita dell’Apostolo, attraverso le opere d’arte.

L’aspetto fisico di Pietro, come degli altri Apostoli, di Gesù e della Madonna, non viene raccontato nei Vangeli, ma una lettera che il vescovo Epifanio di Salonicco scrive all’Imperatore Teodosio nel 380 d.C. descrive come i cristiani raffigurassero gli attori della loro Fede: “Pietro viene rappresentato come un vecchio con i capelli e la barba bianca, tagliata corta”. Questa iconografia ha attraversato i secoli, restando pressochè immutata. La più antica immagine di San Pietro in assoluto è quella visibile a Dura Europos in Siria, originariamente collocata in una domus ecclesiae, casa-chiesa, a decorare il vano battesimale raffigurando Pietro salvato dalle acque, con chiaro riferimento all’acqua battesimale. L’opera è precedente al 258 d.C, perché tra il 256 e il 258 la città fu rasa al suolo dai persiani. E’ stato ricordato da Don Pomi come presso i Romani la barba fosse vista come qualcosa di negativo, di “barbaro”, mentre la bellezza canonica presentava figure maschili glabre. Pietro e Paolo, fin dai primi secoli, spesso sono raffigurati insieme, come le due colonne che reggono l’impianto della chiesa. Dalle immagini di Pietro presenti nelle catacombe il relatore è passato a mostrare le sculture degli antichi sarcofagi, sempre identificando la figura di Pietro.

L’arte è sempre fedele al testo evangelico e ci restituisce il testo biblico. Sono stati passati in rassegna episodi noti e meno noti dell’esistenza dell’Apostolo Pietro: il tradimento, la sua venuta a Roma dove fondò la Cattedra di San Pietro, l’incontro con San Paolo prima del martirio, in quella che è nota come: “Conciliatio Apostolorum”, ricomposizione dell’unità di intenti tra i due, le due chiamate di Pietro: sulla riva del mare, appellato da Gesù con il fratello Andrea e la versione di Giovanni che invece fa riferimento all’invito rivolto da Giovanni Battista che disse: “Ecco l’Agnello di Dio”. Pietro e Tommaso dubitarono di Gesù e Lui salvò sia la sfiducia di Pietro che l’incredulità di Tommaso. Altro episodio della vita di Pietro fu la Traditio Legis, la consegna del rotolo della legge, cui seguì quella famosa delle chiavi, la chiave d’oro per il cielo e quella d’argento per la terra, il potere di sciogliere e di legare in terra e in cielo, però pensata al futuro, infatti avvenne dopo la professione di Fede di Pietro. La rappresentazione più famosa di questo episodio è quella del Perugino, mentre altrettanto celebre è la lavanda dei piedi di Giotto, in cui Pietro non vuole che Gesà gli lavi i piedi e manifesta nel gesto tutta la spontaneità del suo carattere irruente. L’Apostolo vivrà il suo momento più drammatico nella passione, quando per tre volte disconoscerà Gesù, episodio presentato nell’iconografia del Caravaggio. Don Pomi ha ricordato anche un episodio poco noto, presente in un quadro: Il sogno di Pietro, in cui l’Apostolo sogna una tovaglia ricolma di animali che si riversa sulla terra, passando alla lotta di Pietro con Simon Mago, il personaggio che diede nome al peccato di “simonia”, la vendita delle cariche, al: “Quo vadis”, arrivando infine alla morte di Pietro, crocifisso a testa in giù, raffigurato come un uomo anziano, per il quale si avvera la profezia: “Quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».

Questa affascinante carrellata può diventare uno strumento importante per i catechisti, dando maggiore concretezza ai loro insegnamenti, ma è stata altrettanto interessante per il pubblico al quale la conferenza era stata aperta.

Il prossimo appuntamento con la formazione sarà a Sizzano il 6 marzo: Monica Prandi parlerà delle figure femminili nel Vangelo di Marco.

Piera Mazzone

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