COSTUME E SOCIETÀ - 05 marzo 2024, 10:59

Enzo Barbano e Casimiro Debiaggi: un’amicizia durata sessant’anni

Enzo Barbano e Casimiro Debiaggi: un’amicizia durata sessant’anni.

Enzo Barbano e Casimiro Debiaggi: un’amicizia durata sessant’anni.

Poiché più di una persona sabato 2 marzo, all’incontro varallese dedicato a Enzo Barbano, si è stupita che non fosse stato interpellato anche il Professor Debiaggi, ultimo superstite dei fondatori della Società Valsesiana di Cultura, da anni decano degli studiosi valsesiani, che torna fedelmente a Doccio, legato da una lunga amicizia con Barbano, lo abbiamo interpellato al telefono. “La nostra amicizia è durata quasi sessant’anni: risale al 1967, quando Enzo portò in Società Valsesiana la copia dattiloscritta della Storia della Valsesia in età contemporanea, proponendone la pubblicazione, che il Presidente, Carlo Guido Mor, accettò come volume fuori serie per il Decennale della Fondazione della Società, pubblicandolo nelle Edizioni Stella Alpina di Novara il 30 dicembre 1967. Da allora i nostri rapporti furono costanti: quando ero a Torino mi telefonava spesso, mentre nei mesi estivi non mancava mai di farmi visita”: Debiaggi ricorda come Enzo Barbano aprisse immancabilmente le loro conversazioni telefoniche con una domanda: “E a Torino cosa si dice?”, quasi cercasse una boccata d’aria rispetto a Borgosesia, Varallo e la Valsesia. Era sempre curioso ed interessato a ciò che accadeva intorno a lui, a cerchi concentrici dalla Valsesia al mondo: “Voleva sapere come si ragionava, cosa si pensava, cercando una visione più alta, che spaziasse su più ampi orizzonti. Era un personaggio dal carattere non facile, introverso, tendente al pessimismo, quindi aveva più conoscenti che amici: non l’ho mai visto ridere, e neppure soddisfatto, al contrario di suo cugino Luigi Peco, vivace e aperto, con il quale condivideva la passione per la storia”.

Qualche volta Casimiro Debiaggi e Enzo Barbano si recavano a Cervarolo a trovare le signorine Maria Elisa Dameno, insegnante e poi preside e Maria Luisa, giudice di Corte d’Appello a Milano, che trascorrevano l’estate nella casa paterna. Al momento conviviale si intrecciavano ricordi, discorsi, nati dalla condivisione dei più schietti valori valsesiani.

Nel settembre 2020 Barbano partecipò in biblioteca alla presentazione del volume: Giovanni Mainoldo. Scultore da riscoprire, dedicato allo scultore varallese attivo verso la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento, del quale erano note alcune opere nel Biellese. Debiaggi, da anni ne inseguiva le tracce e se l’era visto “fiorire tra le mani”, tanto da cominciare a pubblicare quel primo, sintetico, studio. Barbano apprezzò molto la “scoperta” e si unì a coloro che auspicavano una futura mostra monografica.

C.S. Piera Mazzone

Ti potrebbero interessare anche:

SU