Un cameriere in nero, altri due impiegati irregolarmente e tre remunerati in parte con somme di denaro non tracciate sono stati scoperti dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vercelli, nel corso dell’intensificazione dei servizi a contrasto al sommerso da lavoro finalizzati a tutelare gli operatori corretti dalla concorrenza sleale di imprese che non rispettano le regole e a salvaguardare i lavoratori da ogni forma di possibile sfruttamento.
È il bilancio di sei controlli svolti, in concomitanza con le celebrazioni della Festa della Liberazione e del 1° maggio, dai militari del Gruppo di Vercelli e la Tenenza di Borgosesia nel capoluogo e in Provincia, tutti preceduti da specifici approfondimenti info-investigativi durante i servizi di controllo economico del territorio e di 117 e corroborati dalle risultanze delle molteplici banche dati consultabili nella Dorsale Informatica dei Reparti: in questo modo, sul versante della prevenzione, le attività sul campo hanno consentito di identificare 39 dipendenti dei settori della ristorazione e della bonifica dei canali d’irrigazione regolarmente assunti.
Dal punto di vista del contrasto, invece, le irregolarità giuslavoristiche constatate dai Finanzieri hanno riguardato la scoperta in due ristoranti di 3 camerieri, uno dei quali completamente in nero e i restanti senza che il loro rapporto di dipendenza fosse stato preventivamente denunciato dal datore di lavoro al centro per l’impiego.
Nel locale etnico, inoltre, sono stati identificati anche 3 camerieri che percepivano metà della retribuzione in denaro contante anziché con mezzi di pagamento tracciabili, come previsto dalle norme.
Le violazioni accertate in materia di lavoro e legislazione sociale, sanzionate con pene pecuniarie fino a oltre 10mila euro, sono state segnalate alle competenti articolazioni territoriali dell’Inps e dell’Inail e, contestualmente, sono stati avviati i doverosi approfondimenti di natura fiscale.