Dopo quarantanove anni, il 19 maggio, Michele Tosi e la moglie Claudina De Bernardi cederanno la gestione dello storico Caffè del Ponte per godersi un meritato riposo: nella serata del 16 maggio hanno organizzato un aperitivo di saluto per i clienti affezionati e tutti gli amici che vorranno condividere questo commiato.
Michele, che lavorava il legno presso il laboratorio del falegname Papucci, nel 1975 acquistò da Pierangelo Zanoli e Milena Albertetti, il Caffè del Ponte, aperto ai primi del Novecento, collocato all’imbocco del ponte Antonini, dove ora c’è la Tabaccheria del Ponte. I figli, Cristina e Corrado, avevano dieci e due anni, ed erano stati molto felici del cambiamento, perché “avevano in casa” juke box, calciobalilla e flipper, vere e proprie “icone” di quegli anni, in cui si era anche costituita la squadra di calcetto del Caffè del Ponte. All’epoca del Cantagiro in quelle sale passarono tanti personaggi famosi, da Massimo Ranieri ai Dik Dik, ai Nomadi, a Lucio Dalla, sempre accolti da Claudina e Michele con professionalità ed empatia.
Anni dopo il Caffè fu trasferito oltre il ponte, in Via Scarognini, nei locali che avevano ospitato la Bottiglieria d’Asti, gestita dalla Signora Bacchetta. Il Caffè è rimasto un punto di riferimento per i clienti affezionati, ma anche per gli studenti dopo la scuola e, oggi, con il Professor Tiziano Ziglioli, è diventato un “Caffè letterario”, dove gli allievi del Liceo Classico, si incontrano e discutono, riproponendo l’atmosfera del caffè storico letterario Giubbe Rosse di Firenze, o del triestino Caffè San Marco, fondato nel 1914, intriso di storia, testimone di tutte le grandi vicende del Novecento triestino, italiano ed europeo.
Quando a Varallo fu aperta la Scuola Ebanisti a Michele fu chiesto di fare l’insegnante di restauro: in quei ventuno anni dedicati ai giovani allievi furono realizzati restauri importanti, come quello del portone della Pinacoteca e di una cornice di Leonardo. Tra un caffè e una piallata, Michele riuscì a conciliare le sue occupazioni grazie alla moglie Claudina, che prima di gestire il Caffè del Ponte lavorava alla Rotondi. Claudina ha trascorso una vita dietro al bancone ed in cucina, poiché il Caffè per un certo periodo fu anche Ristorante: tutti la ricordano con il grembiule bianco, un sorriso ed un’innata gentilezza, ancora oggi è famoso il suo: “Rösti di patate e pancetta”. Spesso Claudina ha ascoltato storie personali anche difficili, ma non è mai stata curiosa o invadente, cercando sempre, quando poteva, di condividere gioie e dolori e di dare qualche assennato consiglio. I figli oggi sono cresciuti e i coniugi Tosi sono diventati nonni di Enea e Nina, eppure hanno conservato l’entusiasmo e una verve molto giovanile: Michele ha sempre la battuta pronta, scherzoso, ma mai irriverente, Claudina fa scintillare il suo sorriso dietro le lenti degli occhiali. Nel 2000, in occasione dei venticinque anni di attività, il Comitato Carnevale di Varallo, premiò Michele con una Lum, ringraziandolo per aver creato la tradizione del “Grigio-verde”, un liquore locale a base di grappa e di menta, che si beve prima di andare allo storico Bal d’la Lum.
Dal 2011 a Michele e Claudina si è affiancata la figlia Cristina, che ha portato una ventata di “freschezza”, introducendo alcune “coccole”, come le coperte di pile color ciclamino, per sorbirsi il caffè all’aperto anche quando scende la temperatura.
Nicolas Barreau conclude il romanzo: “Il caffè dei piccoli miracoli” scrivendo: “Sperava e si augurava che anche i suoi clienti si imbattessero in quella scintilla di magia che aveva trasformato la sua vita come per incanto. E quale posto migliore per trovare una scintilla di magia delle pagine di un libro - dentro un piccolo caffè che sembrava fatto apposta per i miracoli?”. Michele e Claudina non mancheranno di scendere al Caffè del Ponte, affidato alla gestione di Marika D’Antona, rinnovando l’incanto di quel luogo così speciale, perché la Vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo, che fluisce rapido come le acque del Mastallone.