Un investimento da 920 mila euro per offrire alla sanità vercellese un robot chirurgico di ultima generazione, con il quale porre le basi di per un salto di qualità nella tipologia di prestazione chirurgiche erogate dal Sant'Andrea. E' la sede della Fondazione Crv, che su "Da Vinci X" ha investito una cifra straordinaria - «La più alta mai destinata al settore sanitario», spiega il presidente Aldo Casalini - a ospitare la presentazione dell'attrezzatura, ormai prossima a essere consegnata all'Asl Vercelli che, successivamente, dovrà farsi carico della manutenzione.
Al fianco di Casalini ci sono il direttore dell'Asl Vercelli Marco Ricci, il sindaco Roberto Scheda, il presidente della Provincia Davide Gilardino, Pier Giorgio Fossale (consigliere di amministrazione della Fondazione che si è occupato del progetto sul versante medico) e i due direttori di struttura che utilizzeranno il robot, Vincenzo Adamo (Chirurgia generale), che ha già avuto quattro anni di esperienza con quest'attrezzatura in un'altra Asl, e Giovanni Cipollone (Urologia). Tutti sottolineano il lavoro di squadra, condotto insieme al consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, all'assessore Federico Riboldi e al presidente Alberto Cirio.
Costituito da tre parti, una consolle robotica, un carrello per il paziente e un carrello per la visione, "Da Vinci X" sarà posizionato al 4° piano del Sant'Andrea in una sala operatoria dedicata: per utilizzarlo chirurghi e personale di sala operatoria dovranno ottenere un'abilitazione attraverso specifici corsi. «I vantaggi - spiegano i medici - sono enormi: maggiore precisione nell'asportazione di tessuti o tumori e nella ricostruzione; eliminazione del tremore fisiologico della mano del chirurgo; riduzione dei tempi di ricovero e del dolore post operatorio per il paziente che subisce solo piccole incisioni». Settori d'elezione per l'utilizzo del robot saranno l'Urologia e la chirurgia oncologica, principalmente relativa ai tumori del colon retto e alle metastasi epatiche.
«La Fondazione ha investito ma senza Regione e Asl non si poteva fare nulla - commenta Casalini -. Tuttavia, quella del robot è una sfida che non si poteva perdere». Anche perché, come hanno sottolineato tutti i tecnici, il futuro della sanità e della chirurgia passano dalla robotica: a testimoniarlo sono i risultati otttenuti grazie a Mako, il robot chirurgico ortopedico utilizzato al Santi Pietro e Paolo di Borgosesia. «Saremo tra le poche Asl ad avere due strumentazioni di questo valore», sottolinea il manager Ricci.
«Vercelli deve essere alla pari con le altre città», ribadisce il sindaco Scheda, che tanto si è battuto per fare rete con Regione, Provincia e Asl. «Ora - aggiunge il primo cittadino - stiamo lavorando per l'individuazione dell'area da destinare a sede dell'elisoccorso».
Gilardino ricorda il lavoro svolto «per dare valore aggiunto al territorio e attrarre nuovi medici: l'intelligenza artificiale e la tecnologia sono strumenti che ci pongono all'avanguardia, ma a farli funzionare sono come sempre le competenze dei professionisti».