Si è ufficialmente conclusa nel pomeriggio di ieri, venerdì 25 luglio, la missione Artemis 4554, una spedizione scientifica condotta dal Corpo Sanitario dell’Aeronautica Militare sul Monte Rosa, nell’ambito delle celebrazioni per i cento anni della sanità militare aeronautica.
La cerimonia di chiusura si è tenuta presso il Teatro Unione Alagnese di Alagna Valsesia e ha visto la partecipazione dei vertici della Forza Armata e del Corpo Sanitario Aeronautico, insieme a rappresentanti delle istituzioni locali, del mondo accademico e della ricerca, e ai partner tecnici e logistici che hanno collaborato alla realizzazione del progetto.
Scienza ad alta quota
Oltre 40 militari e civili sono stati impegnati nella missione, tra medici, ricercatori, personale sanitario e tecnico, grazie anche al supporto operativo del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. Le attività si sono concentrate su un ampio spettro di studi scientifici legati alla fisiologia umana in ambienti estremi, con particolare attenzione agli effetti dell’alta quota, della bassa temperatura e dell’ipossia.
Le ricerche condotte durante la missione hanno interessato un ampio ventaglio di ambiti scientifici. In particolare, è stata approfondita la dimensione psicologica, con lo studio dell’efficacia della mindfulness e dell’impiego della realtà virtuale nella gestione dello stress in condizioni ambientali estreme. Sul piano cardiologico, l’attenzione si è concentrata sulla funzionalità del cuore e sull’analisi dei marcatori dello stress ossidativo, valutati sia durante l’attività fisica sia in ambiente ipobarico. In ambito neurologico, sono stati analizzati i biomarcatori cerebrali e la risposta del sistema nervoso centrale all’alta quota, mentre ulteriori studi hanno riguardato la percezione visiva, con particolare riferimento alla capacità di distinguere i colori in situazioni di ipossia. Non sono mancati approfondimenti sulla qualità del sonno, sui livelli di stress e sulle risposte immunitarie in quota, oltre che sugli adattamenti fisiologici e neurologici indotti dall’esposizione prolungata al freddo.
Gli esperimenti si sono svolti principalmente in tre laboratori allestiti dall’Aeronautica Militare: uno nel centro abitato di Alagna Valsesia, l’altro presso la Capanna Gnifetti, a 3.647 metri di altitudine e infine un gruppo di Mission Specialist si è spinto fino alla Capanna Margherita, a 4554 metri, sul Monte Rosa.
Numerosi gli interventi dei rappresentanti delle forze armate alla cerimonia finale, tra i quali il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Antonio Conserva, il Colonnello Marco Lastilla, responsabile della missione Artemis 4554 e il Presidente del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, Maurizio Dellantonio.
Il Sindaco di Alagna Valsesia, Roberto Veggi, ha espresso gratitudine all’Aeronautica Militare per aver “scelto di ripercorrere i passi di Angelo Mosso sul Monte Rosa. Per una settimana Alagna Valsesia è stata la vostra casa e siamo orgogliosi di avervi accolto e supportato.”
La missione, infatti, trae ispirazione dal lavoro pionieristico di Angelo Mosso, che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento condusse studi fondamentali sull’adattamento del corpo umano all’altitudine proprio sul Monte Rosa. “Ripercorrere quella strada – ha ricordato il Sindaco – significa anche onorare le origini della medicina aeronautica, che ha posto le basi per la conquista del volo”.
Il Generale Ispettore Capo Pietro Perelli, Capo del Corpo Sanitario Aeronautico, ha sottolineato l’importanza della missione:
“Abbiamo condotto dodici esperimenti fondamentali, che avranno ricadute utili non solo per l’uomo in volo, ma anche per la comunità civile. Sono orgoglioso di quanto realizzato da tutto il personale del Corpo Sanitario. La medicina aeronautica e spaziale è cruciale per la nostra missione istituzionale. Come accadde cento anni fa, anche i risultati di oggi avranno un impatto concreto sulla salute di tutti.”
Ha poi aggiunto un sentito ringraziamento: “Siamo grati al Sindaco e a tutta la comunità di Alagna per la straordinaria ospitalità offerta in questi giorni. Si è creato un rapporto sincero di collaborazione e amicizia che speriamo possa continuare anche in futuro.”
Con la conclusione della missione Artemis 4554, il Monte Rosa e la Capanna Margherita si confermano ancora una volta luoghi privilegiati per la ricerca scientifica in alta quota, grazie alle loro caratteristiche ambientali uniche e al valore storico che li lega allo sviluppo della medicina e dell’aeronautica.