Il 26 luglio si celebra in tutto il mondo la Giornata dell’Esperanto, che quest’anno segna il 138º anniversario della pubblicazione dell’Unua Libro, la prima grammatica della Lingua Internazionale pubblicata nel 1887 da Ludwik Lejzer Zamenhof. Con essa nacque l’esperanto, una lingua viva, pensata per facilitare la comunicazione tra persone di culture e lingue diverse, su basi di eguaglianza, neutralità e rispetto reciproco.
Nata in un contesto segnato da divisioni etniche e tensioni nazionalistiche, l’esperanto si è affermato nei decenni successivi come strumento di dialogo, cooperazione e solidarietà internazionale. Oggi viene utilizzato attivamente in tutto il mondo: è parlato, scritto, studiato e insegnato in numerosi Paesi, anche in ambito accademico. La Wikipedia in esperanto (Vikipedio) conta, al 23 luglio 2025, 373.064 voci, classificandosi come la 37ª Wikipedia per numero di articoli e la prima tra quelle in lingue pianificate. La lingua possiede una propria letteratura originale, una vivace comunità internazionale e una rete di eventi e congressi regolari. La sua struttura semplice e regolare consente un apprendimento più rapido rispetto a molte lingue nazionali, permettendo una comunicazione efficace e paritaria.
Nel suo messaggio ufficiale per questa giornata, la Universala Esperanto-Asocio (UEA) – l’Associazione Esperantista Mondiale, fondata nel 1908 – richiama l’attenzione sull’importanza del multilinguismo e della pace in un’epoca segnata da crisi globali: conflitti armati, emergenze climatiche, disuguaglianze economiche, sfide tecnologiche. In questo scenario complesso, costruire una comunicazione internazionale equa, inclusiva e pacifica è più urgente che mai.
In Italia, la Federazione Esperantista Italiana (FEI) – www.esperanto.it, fei@esperanto.it – sezione italiana della UEA, è attivamente impegnata nella promozione e diffusione dell’esperanto attraverso corsi, conferenze, eventi culturali e materiali didattici. La FEI è presente su tutto il territorio nazionale con gruppi locali, che rappresentano punti di riferimento per chi vuole avvicinarsi alla lingua e alla comunità esperantista.
La FEI invita tutti a conoscere e utilizzare l’esperanto: non solo come lingua funzionale, ma come scelta etica e culturale, orientata alla cooperazione tra i popoli e alla costruzione di un futuro fondato sul dialogo, sulla comprensione e sulla pace.