CRONACA - 26 luglio 2025, 14:30

Dal nord ovest: Aurora ritrovata: quattro giorni di angoscia si concludono con un abbraccio. La giovane ancora in ospedale per accertamenti, ma sta bene.

La diciassettenne di Portacomaro è stata rintracciata, in compagnia di un coetaneo, venerdì pomeriggio a Porta Palazzo, a Torino dai carabinieri di Asti. I dettagli del ritrovamento

Aurora Ruta

Aurora Ruta

L'incubo è finalmente terminato. Aurora Ruta, la studentessa di 17 anni di Portacomaro scomparsa da lunedì 21 luglio, è stata ritrovata ieri pomeriggio, venerdì 25 luglio a Torino dai carabinieri di Asti. La giovane sta bene ed è già stata ricongiunta con la sua famiglia dopo quattro giorni di angoscia e ricerche incessanti. Si trova ancora in ospedale per accertamenti ma sta bene.

Il ritrovamento e il percorso

Il ritrovamento è avvenuto a Torino, nella zona di Porta Palazzo, dove Aurora si trovava in compagnia di un coetaneo di origine magrebina che l'ha ospitata e in qualche modo aiutata in questi giorni difficili. Dalle prime ricostruzioni fornite dalle forze dell'ordine, emerge un quadro complesso ma tutto sommato rassicurante, si è confidata con il coetaneo che le ha anche offerto ospitalità.

La vicenda aveva avuto inizio lunedì pomeriggio, quando Aurora aveva lasciato la sua abitazione dopo una discussione familiare. La giovane, che frequenta la terza classe dell'indirizzo chimico all'Itis Artom di Asti, si era diretta verso la stazione con l'intenzione di raggiungere la sorella maggiore nel capoluogo piemontese.

Le telecamere di sicurezza avevano documentato il suo passaggio: alle 15:10 era stata ripresa sui binari della stazione di Asti, mentre alle 17:20 le telecamere di Porta Nuova l'avevano immortalata appena scesa dal treno. Indossava una canotta bianca, pantaloncini neri e scarpe da ginnastica bianche e nere e non ciabattine rosa come diffuso in un primo momento. Con sé non aveva né telefono né documenti, circostanza che fin da subito aveva destato preoccupazione.

Il momento della partenza coincideva tragicamente con il quarto anniversario della morte della madre, una ricorrenza che ogni anno rappresenta per Aurora un periodo di particolare fragilità emotiva. Questo elemento aveva spinto anche l'Associazione Penelope Piemonte a richiedere una modifica nella classificazione del caso, da "allontanamento volontario" a "persona scomparsa".

Quattro giorni tra Porta Nuova e i quartieri di Torino

Dalle informazioni, emerge la ricostruzione dei giorni trascorsi da Aurora nel capoluogo piemontese. Dopo essere arrivata a Porta Nuova, la ragazza aveva vagato nella stazione, mangiato in un bar, visitato la libreria Feltrinelli, prima di dirigersi verso i giardini di piazza Carlo Felice.

È proprio in questo luogo che aveva incontrato il giovane magrebino, anch'egli minorenne e ospite di una comunità di accoglienza. Il ragazzo l'aveva aiutata offrendole un rifugio sicuro in un'abitazione nella zona tra Barriera Milano e Vanchiglia, frequentata da altri giovani della sua comunità.

Nei giorni successivi, i due avevano trascorso il tempo girando per le zone di Porta Palazzo, San Salvario e il centro città, prima di tornare sempre nello stesso alloggio per la notte. Le telecamere di sorveglianza analizzate dai carabinieri non hanno mai documentato comportamenti violenti o atteggiamenti preoccupanti nei confronti di Aurora.

L'operazione di ricerca: un impegno senza precedenti

Le ricerche hanno coinvolto un'operazione interforze di proporzioni considerevoli. Carabinieri, polizia, guardia di finanza, unità cinofile e droni hanno battuto senza sosta le zone tra Asti e Torino, supportati dalla collaborazione della Questura di Torino e dalla polizia locale.

Il Prefetto di Asti, Claudio Ventrice, aveva attivato il tavolo per le persone scomparse ed esteso l'allerta a livello nazionale. "L'impegno è stato del 100%, ci siamo attivati completamente su questo caso", rimarcano i carabinieri. Magistrato di riferimento, la dottoressa Laura Deodato della Procura di Asti.

Le segnalazioni erano arrivate da tutta Italia - dalla Liguria, persino Sicilia, alla stessa Torino - ma molte si erano rivelate false piste, complicate dal fatto che una ragazza di quell'età, vestita come i suoi coetanei, poteva facilmente essere confusa con altre giovani.

Il momento del ritrovamento

L' epilogo si è consumato venerdì pomeriggio, quando gli investigatori sono riusciti a localizzare Aurora a Porta Palazzo. La ragazza non ha opposto resistenza e ha immediatamente confermato la sua identità. Insieme a lei è stato fermato per accertamenti anche il giovane che l'aveva ospitata, che è poi tornato nella sua comunità di appartenenza.

Aurora è stata immediatamente trasportata in ospedale per i controlli medici di routine previsti in questi casi. Oltre agli esami fisici, sono previsti anche colloqui con uno psicologo per valutare l'impatto emotivo dell'esperienza vissuta e fornire il supporto necessario per elaborare quanto accaduto.

La famiglia ha accolto con immensa gioia la notizia del ritrovamento. Il padre Sandro Ruta, che in questi giorni aveva lanciato accorati appelli sui social e ai media, ha potuto finalmente riabbracciare la figlia. Anche la sorella maggiore, che Aurora aveva intenzione di raggiungere lunedì, ha partecipato al momento del ricongiungimento ed è con lei all'ospedale di Asti.

Come sottolineato dalle forze dell'ordine, questa vicenda testimonia l'importanza della collaborazione tra istituzioni e società civile nelle operazioni di ricerca. Gli appelli diffusi sui social network, la mobilitazione di compagni di scuola, docenti e cittadini hanno mantenuto alta l'attenzione sul caso, contribuendo al successo dell'operazione.

Aurora potrà ora tornare alla sua vita a Portacomaro, con il supporto della famiglia e degli specialisti che l'aiuteranno a elaborare questa esperienza. Una storia che si chiude con sollievo, dimostrando ancora una volta come la determinazione delle forze dell'ordine e la solidarietà della comunità possano fare la differenza nei momenti più difficili.

“Un esempio di attivazione tempestiva e una buona collaborazione tra enti ha riportato a casa la ragazza sana e salva” – ha dichiarato Fabrizio Pace, presidente di Penelope Piemonte, sottolineando l’importanza di una rete territoriale pronta a rispondere con professionalità ed efficienza. “Abbiamo agito con discrezione, ma con tempestività, coordinando la circolazione delle informazioni e mantenendo costante il dialogo con chi era coinvolto nelle ricerche.”

Su Aurora si spengono i riflettori adesso, con la speranza che possa ritrovare la serenità di una ragazza di diciassette anni.

Betty Martinelli redazione Asti

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