Come ogni anno numerosi appassionati della montagna, italiani e stranieri, lasciano il caldo delle città per trascorrere alcune settimane, o un semplice weekend, anche nelle note località vercellesi della Valsesia, dominata dal massiccio del Monte Rosa.
Ma in questo clima “di vacanza” per i cittadini, le Fiamme Gialle del Soccorso Alpino di Alagna sono al lavoro, presenti h24, sui sentieri dell’alta Valle, pronti ad intervenire in aiuto alle persone in difficoltà, con il preziosissimo ausilio di Jimba, Jerard e Kurz, una femmina e due giovani maschi di pastori tedeschi, addestrati alla Scuola Alpina della Guardia di finanza di Predazzo, e specializzati nel soccorso alle persone in montagna, d’estate come d’inverno.
Dall’inizio del mese di giugno ad oggi, i finanzieri hanno effettuato già 13 interventi in soccorso di 21 persone tra escursionisti, anche esperti, e semplice appassionati dei monti, di cui 17 tratti in salvo rinvenendo, purtroppo, anche 3 salme.
Le operazioni di soccorso vengono svolte dalla Guardia di finanza in stretto raccordo con il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico della Regione Piemonte, i Vigili del Fuoco, il servizio 118 e le altre forze di polizia dislocate sul territorio.
Gli interventi, molti dei quali in alta quota e in orari anche serali/notturni, sono spesso rischiosi pure per gli stessi soccorritori che, seppure esperti conoscitori delle vaste zone montagnose della provincia di Vercelli e di Biella, caratterizzate da frequenti tratti scoscesi ed esposti, e dalla presenza di ghiaccio e neve anche d’estate, devono sempre procedere con la massima prudenza e “in sicurezza”, soprattutto in condizioni climatiche che, in montagna, possono cambiare repentinamente in pochi minuti.
Proprio in questi ultimi giorni di luglio i finanzieri vercellesi del soccorso alpino hanno dovuto eseguire un intervento particolarmente complicato e rischioso, conclusosi nella serata di lunedì 28 e protrattosi praticamente per 24 ore, condotto in perfetta sinergia con tutti gli altri operatori del soccorso in montagna che ha permesso di evitare che una domenica di amore per le vette si trasformasse in una tragedia per due cittadini italiani fiorentini. Questi, nella giornata di domenica 20, decidevano di salire alla Capanna Regina Margherita (4554 mt), attraverso la Cresta Signal, provenienti dalla Capanna Resegotti (3624 mt). Le instabili condizioni atmosferiche della giornata, peggiorate sensibilmente nel pomeriggio con l’arrivo di una fitta nebbia, rallentavano i due escursionisti che, seppur esperti, non riuscivano a proseguire e si trovavano costretti a lanciare l’allarme ai soccorsi tramite dispositivo satellitare gps, intorno alle 19:00. Purtroppo, la tarda ora, la scarsissima visibilità e l’arrivo anche di neve in quota, impedivano di intervenire nell’immediatezza in soccorso dei due malcapitati, costretti a passare la notte all’addiaccio a diversi gradi sottozero, ma sempre in contatto con una guida alpina che si trovava in Capanna Margherita. Alle prime ore del mattino seguente, due squadre di soccorsi, della Guardia di finanza e del C.N.S.A.S. riuscivano, nonostante il tempo ancora instabile, a dirigersi in Capanna Margherita con l’Elisoccorso e, quindi, a calarsi sulla cresta dove si trovavano i due escursionisti, uno dei quali accusava principi di ipotermia e, quindi, necessitava di immediate cure. A quel punto, grazie ad una breve finestra di bel tempo, il soggetto veniva recuperato tramite verricello dall’elicottero del 118 di Borgosesia ed elitrasportato in ospedale a Borgosesia e affidato al personale sanitario. Il tempo, tuttavia, cambiava nuovamente in peggio senza consentire di recuperare l’altro escursionista per cui tre finanzieri e due guide alpine, eseguivano su una parete verticale innevata, a temperature particolarmente rigide e sotto una bufera di neve incessante, il delicatissimo salvataggio tramite manovre di cordata, trasportando poi l’escursionista alla Capanna Margherita dove giungevano, dopo circa 6 ore dall’intervento sulla Cresta Signal, alle ore 17 circa di domenica. Qui, dopo essersi riscaldati con una bevanda calda e aver portato le prime cure all’escursionista, hanno atteso che il tempo migliorasse per poi scendere finalmente, in sicurezza in elicottero, prima al Passo dei Salati e quindi ad Alagna Valsesia.
L’intervento appena descritto testimonia la professionalità, il coraggio e lo spirito di umana solidarietà a tutela della vita umana che guidano i finanzieri del soccorso alpino e tutti gli operatori coinvolti a vario titolo nell’attività di soccorso in montagna. Grazie a loro è possibile evitare che le escursioni si trasformino in tragedie, ma è sempre necessaria la collaborazione di tutte le persone che si recano in montagna alle quali rinnoviamo l’invito ad attrezzarsi correttamente con indumenti ed accessori che consentano di affrontare ogni tipo di cammino in sicurezza, di non sottovalutare le asperità della montagna e le condizioni meteorologiche, di evitare di affrontare da soli ascensioni di livello superiore alle proprie capacità e suggeriamo, in caso di bisogno, di rivolgersi con tempestività ai numeri di emergenza per attivare i soccorsi che, se chiamati per tempo, possono salvare la vita.