La Regione Piemonte avvia la modifica del Piano per la qualità dell’aria per recepire la norma nazionale che supera lo stop ai veicoli diesel Euro 5 che era previsto dal 1° ottobre 2025 e che non entrerà quindi in vigore. Il provvedimento coinvolge oltre 307 mila veicoli, di cui quasi 47 mila a Torino.
In particolare, il totale dei veicoli diesel Euro 5 circolanti in Piemonte – includendo sia le auto private che gli autocarri leggeri e pesanti – ammonta a 307.636 unità (dati bollo auto 2024). La provincia con il numero più alto è quella di Torino, che da sola concentra 134.197 veicoli, di cui 46.729 soltanto all’interno del Comune. Segue la provincia di Cuneo con 59.915 mezzi. La provincia di Alessandria si attesta invece a 34.865 unità. Le altre province restano sotto la soglia dei 30.000: Novara con 25.306, Asti con 14.746, Biella con 13.627, Vercelli con 12.985 e infine il Verbano-Cusio-Ossola con 11.995.
«Come presidenti delle Regioni del bacino padano avevamo sollecitato l’azione del governo per superare il blocco dei diesel Euro 5, che avrebbe duramente penalizzato famiglie e imprese, e ringrazio l’esecutivo per aver agito stoppando l’entrata in vigore del divieto di circolazione. La norma ora prevede che il divieto si applichi dal 2026 e solo nella città con più di 100 mila abitanti, che in Piemonte sarebbero Torino e Novara, a meno che le Regioni non mettano in campo misure alternative che consentano di raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria superando il blocco dei veicoli. Ed è quello che ha deciso di fare la Regione Piemonte, che avvierà da subito le procedure per la revisione del Piano attraverso un task force formata da tecnici, esperti e rappresentanti istituzionali, con il contributo scientifico di Arpa Piemonte, con l’obiettivo di introdurre misure per la qualità dell’aria che però non ledano il diritto alla mobilità dei cittadini. A questo obiettivo, oltre alle nuove misure che saranno il frutto del lavoro degli esperti, contribuiscono anche quelle di incentivo all’uso del trasporto pubblico, a partire dalla Tessera dello studente, che coinvolge 107 mila universitari under26 nelle aree urbane e quindi potenzialmente più inquinate», dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
«Abbiamo avviato un nuovo percorso importante e unico nel panorama italiano ed europeo per mettere in campo tutte le conoscenze tecnologiche e scientifiche a disposizione, con l’obiettivo di trovare nuove soluzioni sempre più efficaci al problema degli inquinanti in aria - aggiunge l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati - La nostra struttura speciale avrà il compito di superare quelle misure che mettono in difficoltà economicamente i nostri cittadini e le piccole e medie imprese con misure alternative altrettanto efficaci per la riduzione degli inquinanti. Insieme agli atenei piemontesi abbiamo già avviato un percorso per fare tutte le sperimentazioni nei laboratori e certificare dei nuovi modelli e tecnologie da impiegare. In particolare, vogliamo diventare i massimi esperti per la produzione e l’uso delle nuove energie e dei biocarburanti ma anche molto altro nei settori della chimica verde, dell’industria, riscaldamento e dell’agricoltura sostenibile».
«La tutela dell’ambiente è un obiettivo essenziale, ma non può essere perseguita a scapito delle imprese, del lavoro e della crescita economica - sottolinea l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano - Serve una transizione che accompagni il nostro sistema produttivo con misure efficaci e compatibili. È questa la direzione su cui stiamo lavorando: soluzioni concrete per migliorare la qualità dell’aria senza compromettere la competitività delle attività produttive piemontesi».
Per definire le misure alternative, la Regione ha costituito una Struttura speciale composta da Direzione Ambiente, Energia e Territorio Arpa Piemonte Politecnico di Torino Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale, Città Metropolitana di Torino, Province piemontesi ed esperti da coinvolgere nei lavori, a seconda dei vari ambiti di intervento del Piano, Energia, Mobilità e Trasporti, Industria, Agricoltura, Rigenerazione urbana e riduzione delle sostanze climalteranti.
L’obiettivo è ridurre gli inquinanti nell’aria, con misure alternative al blocco alla circolazione dei diesel Euro 5: in particolare, si punta a una diminuzione degli ossidi di azoto di almeno 500-700 tonnellate e delle polveri sottili di 40-70 tonnellate, in base alle simulazioni di Arpa Piemonte. Per raggiungere questi risultati la Regione potenzierà alcune misure già previste dall’attuale Piano per la qualità dell’aria, a partire dall’implementazione dell’uso dei biocarburanti, ovvero combustibili alternativi al diesel classico, che in alcuni casi possono arrivare a tagliare le emissioni fino al 30%, senza modificare i motori esistenti. Una significativa riduzione delle emissioni atmosferiche è già in atto anche grazie alla progressiva diminuzione dell’attività delle centrali turbogas e all’aumento del contributo delle fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico ed il biogas riconvertito alla produzione di biometano. Con l’intelligenza artificiale, poi, si può migliorare la gestione del traffico e dei flussi semaforici nelle aree urbane per evitare ingorghi e migliorare la qualità dell’aria.
Del pacchetto fanno parte anche le misure di incentivo all’uso del trasporto pubblico: la Tessera dello studente appena lanciata dalla Regione e finanziata con oltre 37 milioni di euro consente a 107 mila universitari under 26 di viaggiare gratis a bordo dei mezzi pubblici – autobus, tram, treni e metropolitana – nelle città capoluogo in cui studiano.
Quest’anno la Regione ha poi potenziato il Bonus TPL, che dà diritto allo sconto sull’acquisto dell’abbonamento annuale, che passa da 100 euro a 150 euro, estendendo la platea dei beneficiari dai possessori di un’auto diesel Euro 3, 4 e 5, anche ai possessori di un’auto diesel Euro 6. Il bonus si può usare come sconto nelle biglietterie o come rimborso.
Allo studio della truttura speciale c’è anche l’implementazione, l’ottimizzazione e l’adattamento al territorio piemontese di misure innovative come la filtrazione dell’aria esterna, con cubi filtranti modulari, alimentati da fonti rinnovabili, in grado di abbattere polveri e ossidi di azoto in aree ad alta concentrazione di traffico o presso luoghi sensibili come scuole e ospedali (questa tecnologia è già stata applicata in molte città tedesche tra cui Stoccarda e Monaco, con finanziamento del Ministero per l’ambiente della Baviera, a Rotterdam in Olanda, a Seoul in Corea del Sud, oltreché in Brasile, Cina ed India); sistemi di nebulizzazione d’acqua che catturino particolato e favoriscano l’assorbimento di gas inquinanti (anche in questo caso, la strategia della nebulizzazione ad acqua è già stata adottata in numerose città asiatiche tra cui Pechino, Dehli, Seul e Tokyo).
E ancora: uso di materiali fotocatalitici, integrati in superfici edilizie e stradali, in grado di degradare ossidi di azoto e composti organici sfruttando la luce solare e realizzazione di autostrade intelligenti che, grazie all’analisi in tempo reale del traffico e alla modulazione dinamica dei limiti di velocità, migliorino la fluidità dei flussi, riducendo emissioni e incidenti (esperienze in tal senso sono già attive nel Regno Unito, Germania, Canada e Stati Uniti, oltreché sulla tangenziale di Napoli). Infine, allo studio anche pratiche di ibridazione dei motori diesel, tramite kit di riconversione tecnologica, per ridurre consumi ed emissioni senza sostituire i veicoli, con potenziale applicazione su auto Diesel Euro 4-5, veicoli commerciali Diesel e flotte pubbliche.