Gattinara - 27 ottobre 2025, 10:04

Al Rotary Club di Gattinara il viaggio fotografico di Renzo Petterino: la Cina tra tradizione e modernità

Al Rotary Club di Gattinara il viaggio fotografico di Renzo Petterino: la Cina tra tradizione e modernità

Al Rotary Club di Gattinara il viaggio fotografico di Renzo Petterino: la Cina tra tradizione e modernità

L’attivissimo Rotary Club di Gattinara, che vanta soci che intrattengono rapporti commerciali con la Cina, ha organizzato una serata dedicata a questo paese dalle tradizioni millenarie, proiettato verso il futuro, invitando Renzo Petterino, appassionato di arte fotografica da più di quarant’anni, che dal 2022 è Presidente dell’Associazione Officina Fotografica di Gattinara. Petterino nella serata ha presentato l’estratto di un viaggio fatto in Cina nel 2019 con la moglie Paola, Durato un mese, organizzato in totale autonomia, avvalendosi di un autista locale. Sono stati proiettati tre audiovisivi fotografici, che non hanno avuto bisogno di parole, perché immagini e musica sono linguaggi universali, ciascuno preceduto da una sequenza di foto fisse che l’autore ha brevemente commentato introducendo il tema e premettendo che: “Sull’intento documentaristico prevale quello emozionale, poiché la fotografia non è solo tecnica ma racconto, sperimentazione, incontro”. L’immenso contrasto tra le due Cine, moderna e antica, condensato nell’ossimoro del titolo: “Cina: un futuro antico” è stato reso dall’immagine di una donna con il giogo che passava davanti a un negozio di telefonia. Nell’itinerario tra Pechino capitale storica (ventuno milioni di abitanti) e Shanghai (ventisette milioni), capitale economica, dove tutto è più moderno, Petterino ha sottolineato che era sufficiente spostarsi di cento chilometri rispetto alle città più popolose per immergersi nella Cina antica, rurale, incontrando villaggi non ancora intaccati dalla modernizzazione, dove le donne indossavano abiti da lavoro colorati “che sembravano figurini”, le case erano realizzate interamente in legno, senza l’uso di chiodi e le stanze non avevano mobili. Renzo e Paola hanno partecipato a feste popolari estremanente curiose, come quella in cui venivano suonati strumenti realizzati con tronchi di bambù che emettevano una sola nota con toni diversi e l’obiettivo era arrivare al suono più forte. Essendo un paese così vasto in Cina coesistono etnie con usi e costumi differenti. L’obiettivo, ma soprattutto il cuore e la sensibilità del fotografo, hanno colto il misterioso fascino dell’indaco, con cui sono colorate stoffe particolari, impermeabili che respingerebbero gli insetti e terrebbero lontane le malattie, ma soprattutto l’anima di un paese con il quale ci confrontiamo quotidianamente ma che resta così remoto. Alle domande poste dai soci Petterino ha risposto con grande semplicità e saggezza, osservando che: “Chi cancella il passato per dedicarsi al futuro, distrugge il passato e preclude il futuro”.

Piera Mazzone

SU