In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la scritta “Regione Piemonte” sul Grattacielo si illumina di arancione, il colore simbolo scelto dalle Nazioni Unite per la campagna globale “Orange the World”. Un gesto semplice ma profondamente evocativo, che richiama il ruolo delle istituzioni nell’alimentare ogni giorno attenzione, responsabilità collettiva e impegno concreto nel contrasto alla violenza di genere.
L’illuminazione è accompagnata dalla diffusione di un video di sensibilizzazione realizzato in collaborazione con Telefono Rosa Torino, che sarà presente su tutte le piattaforme digitali della Regione e rappresenta un ulteriore invito a non voltarsi mai dall’altra parte. Nel solo 2025 la Regione Piemonte ha destinato quasi 4 milioni di euro per rafforzare la rete antiviolenza, sostenere i Centri e le Case rifugio, aprire nuovi sportelli, accompagnare le donne verso l’autonomia e qualificare i percorsi rivolti agli autori di violenza.
Il presidente Alberto Cirio sottolinea che «la Giornata del 25 novembre ricorda a tutti noi che la lotta alla violenza di genere non è una ricorrenza, ma deve essere un impegno quotidiano per sostenere le donne che chiedono aiuto, per rafforzare i servizi territoriali e per promuovere una cultura del rispetto in ogni contesto, a scuola, in famiglia, sul lavoro e nelle istituzioni».
«Illuminare di arancione la scritta Regione Piemonte sul Grattacielo significa ricordare a tutti che la lotta alla violenza di genere non è una ricorrenza, ma una responsabilità collettiva, ogni giorno dell’anno», dichiara l’assessore alle Pari Opportunità Marina Chiarelli.
A conferma di questo impegno, i dati aggiornati al 2025 mostrano una rete regionale solida e capillare, composta da 21 Centri Antiviolenza, 13 Case rifugio e 17 Centri per uomini autori di violenza, tutti iscritti ai registri regionali. Il quadro degli investimenti della Regione Piemonte conferma questa direzione. Per sostenere l’intera rete dei Centri Antiviolenza e delle Case rifugio sono in fase di assegnazione circa 2 milioni di euro, cui si aggiungono 360.000 mila euro destinati all’apertura di tre nuovi Centri Antiviolenza e di dieci sportelli territoriali, quasi 1 milione e mezzo di euro che, attraverso un bando previsto per l’inizio del 2026, permetteranno di ampliare ulteriormente la rete delle Case rifugio.
Parallelamente, la Regione ha già stanziato 450.000 mila euro per favorire soluzioni abitative e percorsi di autonomia rivolti alle donne che lasciano situazioni di violenza, mentre quasi 700mila euro sostengono 12 progetti di empowerment e inserimento lavorativo, 14 iniziative educative in collaborazione con scuole e enti formativi e dieci interventi dedicati alla sensibilizzazione e alla costruzione di nuove alleanze con famiglie, comunità educanti, università e luoghi di lavoro.
A novembre 2025 sono stati inoltre assegnati 571.850 euro per rafforzare la rete dei Centri per uomini autori di violenza, un tassello fondamentale nei percorsi di prevenzione. Sul fronte formativo, la Regione ha attivato un nuovo protocollo d’intesa rivolto a operatori, forze dell’ordine e personale della rete antiviolenza. A ottobre è stato istituito un gruppo di lavoro che sta definendo le linee programmatiche dei nuovi percorsi formativi, che saranno condivisi con i tavoli provinciali per garantire un modello uniforme, multidisciplinare e di alta qualità.
Un dato che fa riflettere è il numero delle donne che si sono rivolte alla Regione per ottenere tutela legale: 297 le richieste ammesse da gennaio 2025 fino ad oggi. Un aumento importante rispetto alle 256 richieste pervenute nel 2024. «Quasi 300 donne solo quest’anno hanno chiesto alla Regione il patrocinio legale. Sono numeri che fanno male, ma che ci dicono che le donne non sono più sole. A loro vogliamo garantire una rete che funzioni, con più fondi, più case rifugio, più sportelli, più formazione e più prevenzione nelle scuole. Il Piemonte non arretra di un passo: la violenza si combatte con i fatti», conclude l’assessore Chiarelli.
La Regione Piemonte ribadisce il proprio impegno a non arretrare di fronte a un fenomeno che continua a colpire, spesso in silenzio, la vita delle donne e delle loro famiglie. Il compito è garantire che ogni donna che trova il coraggio di chiedere aiuto trovi una rete pronta, competente e capace di accompagnarla verso la libertà e l’autonomia. Si continuerà a investire, rafforzare i servizi, formare gli operatori e costruire una cultura del rispetto che parta dalle scuole e arrivi a ogni luogo della comunità. Il Piemonte c’è, e continuerà a esserci ogni giorno, con azioni concrete e responsabili, perché nessuna donna debba più sentirsi sola.





