ATTUALITÀ - 08 dicembre 2025, 09:53

Auto elettriche, quanto costa ricaricarle a casa?

Auto elettriche, quanto costa ricaricarle a casa?

Auto elettriche, quanto costa ricaricarle a casa?

Per chi utilizza un’auto elettrica, la ricarica domestica resta la soluzione più conveniente. Collegare il veicolo alla propria rete permette infatti di evitare i prezzi, spesso più elevati, delle colonnine pubbliche e di superare alcune criticità tipiche della ricarica su strada: infrastrutture non sempre diffuse, stalli occupati, possibili guasti o attese impreviste. A casa, invece, si può contare su un sistema affidabile, programmabile e sfruttabile nelle fasce orarie più economiche.

Secondo i valori di riferimento di ARERA, nel 2025 l’energia per un cliente domestico tipo costa 31,28 centesimi al kWh, comprensivi di oneri di rete, imposte e gestione del contatore. Ogni contratto può comunque prevedere condizioni diverse, da cui derivano variazioni di prezzo. Anche con queste differenze, la ricarica domestica rimane più economica dei rifornimenti a benzina. Sfruttare le fasce orarie meno costose consente poi di ridurre ulteriormente la spesa.

Un confronto pratico

Il risparmio emerge con chiarezza osservando un caso specifico. Con una Fiat Grande Panda a benzina, che consuma in media 18,3 km/l, percorre 100 km spendendo circa 9,29 euro. La versione elettrica, che mediamente percorre 5,7 km con 1 kWh, permette di coprire la stessa distanza con una spesa di 5,43 euro, ipotizzando un costo dell’energia pari a 0,31 €/kWh. Una differenza significativa, che si somma ai benefici fiscali e ai costi di manutenzione ridotti dei veicoli elettrici.

L’impatto economico tra ricarica domestica e pubblica è evidente. Un pieno di energia costa intorno ai 13 euro se effettuato nella propria abitazione, mentre può superare i 39 euro se realizzato a una colonnina ad alta potenza in assenza di abbonamenti. Anche se esistono tariffe agevolate per gli utenti abituali, le colonnine restano mediamente più care.

La ricarica in garage consente inoltre di evitare penalità per la sosta prolungata e di organizzare gli orari in base alla convenienza energetica.

Fino al 30 giugno 2027 è attivo un programma ARERA-GSE che permette ai possessori di una wallbox controllabile da remoto di aumentare senza costi aggiuntivi la potenza disponibile fino a 6 kW nelle ore notturne, la domenica e nei festivi. Non si tratta di uno sconto in bolletta, ma di un’opportunità utile per accorciare i tempi di ricarica rispetto ai classici 3 kW domestici. L’adesione avviene tramite il portale GSE con credenziali SPID.

Conviene cambiare contratto?

Non è indispensabile, ma può essere utile valutare offerte mirate alla ricarica in orario notturno. Alcuni operatori propongono pacchetti che prevedono energia gratuita o a tariffa ridotta entro determinati limiti mensili, come: un piano che azzera il costo delle ricariche tra mezzanotte e le 7 (fino a 140 kWh/mese) a fronte di un canone mensile, oppure tariffe che in fascia notte applicano il solo prezzo all’ingrosso dell’energia.

Sono soluzioni che, se utilizzate correttamente, consentono un ulteriore risparmio.

Ricaricare a casa comporta inevitabili dispersioni energetiche. Per portare al 100% la batteria da 37,3 kWh di una vettura come la Leapmotor T03, sono necessari 44,2 kWh, perché parte dell’energia viene dissipata come calore o persa nei sistemi di conversione.

Nei sistemi domestici, l’efficienza di ricarica si attesta attorno all’80-85%, mentre sale al 95% con le colonnine pubbliche AC e sfiora il 98-99% nei sistemi veloci in corrente continua. Di conseguenza, il costo effettivo a casa risulta leggermente superiore a quello basato sulla capacità nominale della batteria.

Quanto costa ricaricare alle colonnine pubbliche

Il prezzo varia molto in base alla potenza della colonnina:

AC (3–22 kW): 0,40–0,60 €/kWh

DC (50–150 kW): 0,65–0,90 €/kWh

HPC ultra-fast (oltre 150 kW): da 1 €/kWh e in alcuni casi fino a 1,2 €/kWh

Per percorrere 100 km con un’auto che consuma 18 kWh/100 km:

AC: 9 euro

DC: 13,5 euro

HPC: quasi 20 euro

Una differenza significativa rispetto ai 5,4 euro richiesti per lo stesso tragitto con una ricarica domestica.

Elettrico, benzina e Diesel: costi a confronto

Applicando i prezzi medi del 2025:

Elettrica (ricarica domestica): 5,4 €/100 km

Ibrida benzina: 9,25 €/100 km

Diesel: 9,8 €/100 km

Elettrica con ricarica AC pubblica: 9 €/100 km

Benzina: 12,39 €/100 km

Elettrica con ricarica DC: 13,5 €/100 km

Il vantaggio dell’elettrico è evidente solo se l’auto viene ricaricata principalmente in ambito domestico.

Le auto elettriche nuove restano più costose rispetto alle equivalenti termiche e, senza incentivi, rappresentano un investimento importante. L’usato è un’opzione percorribile, a condizione che lo stato della batteria sia verificato con precisione.

Sul fronte delle spese di gestione, però, i veicoli elettrici risultano più leggeri: non richiedono interventi come cambi olio o sostituzione di cinghie, e in molti casi beneficiano dell’esenzione dal bollo per cinque anni. In diverse città possono inoltre accedere alle ZTL o sostare gratuitamente nelle aree blu.

Redazione, G. Ch.

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