EVENTI - 17 dicembre 2025, 09:57

La storia del clero valsesiano in un volume: presentato a Varallo il libro di don Gabriele Tibaldi

La storia del clero valsesiano in un volume: presentato a Varallo il libro di don Gabriele Tibaldi

La storia del clero valsesiano in un volume: presentato a Varallo il libro di don Gabriele Tibaldi

Venerdì 12 dicembre nella chiesa di San Gaudenzio è stato presentato il libro di Don Gabriele Tibaldi: Clero e Parrocchie della Valsesia. Dal Concilio di Trento ai nostri giorni, edito dal Centro Libri Punto d’Incontro di Varallo. In copertina è riprodotto un raffinato acquerello dell’Autore, laureato presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, che raffigura l’antica chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate a Colma di Valduggia: “Un luogo ai più sconosciuto dove riposa un illustre sacerdote valsesiano, il canonico Nicolao Sottile”. Don Enzo Sala, vicario episcopale della Valsesia, si è complimentato con Don Gabriele Tibaldi che ha portato a compimento questo ponderoso studio, che diverrà strumento indispensabile per chi vorrà conoscere la storia della Valle. Don Roberto Collarini, prevosto di Varallo, ha parlato di “lavoro andato in profondità”, inserendo Don Gabriele nella fitta schiera dei “preti studiosi”, accostando quest’opera al lavoro di Padre Eugenio Manni, non terminato perché iniziato a settantasette anni, mentre Don Gabriele ne ha solo trentadue e quindi ha ancora molto tempo davanti per proseguire negli studi e coprire l’intera Diocesi. Rosangela Canuto, Presidente del Centro Libri Punto d’Incontro, editore del volume, ne ha sottolineato il valore storico, inserendolo all’interno del ricco mosaico delle pubblicazioni valsesiane: “Parlare di parrocchie e di chiese vuol dire parlare delle Comunità e della Fede delle genti della Valsesia. Ogni parrocchia viene inquadrata nel contesto storico, civile e religioso, offrendo anche numerosi spunti di carattere artistico ed architettonico. Ogni capitolo dedicato alle Parrocchie si conclude con l’elenco dei sacerdoti e dei parroci che si sono succeduti nel tempo, corredato con brevi biografie”. Don Paolo Milani, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Novara e della Biblioteca Gaudenziana, primo ispiratore di questa ricerca storica e sostegno nella sua finale redazione, ha firmato la Prefazione: “Avere uno sguardo sui preti della Valsesia vuol dire avere uno sguardo più profondo sulla storia di questa terra” e ha presentato il volume: “Questo libro è stato realizzato consultando le fonti: archivi, biblioteche, chiese e cimiteri”. La Chiesa ha dato forma a questo territorio, ed i sacerdoti ebbero un ruolo importante attraverso le molteplici modalità di esercitare il ministero. Oggi il numero dei sacerdoti è diminuito rispetto ad anni fa: il picco più alto di ordinazioni si ebbe con il vescovo Balbis Bertone, tra gli anni Sessanta e Ottanta del Settecento, quando si arrivò ad ordinare cinquanta/sessanta preti all’anno, in una diocesi che era un terzo di quella attuale. A quei presbiteri così numerosi veniva spesso affidata l’istruzione dei ragazzi, perché solo una piccola parte di quel clero riusciva a diventare parroco, mentre oggi la situazione è opposta: ad ogni parroco fanno carico più parrocchie. Don Milani ha concluso il suo intervento augurandosi che Don Tibaldi prosegua nelle sue ricerche: “Questa storia locale è bella perché ci aiuta a cogliere la concretezza dell’agire umano”. Miriam Giubertoni, che si è occupata della grafica e dell’impaginazione del volume di quasi cinquecento pagine, con un apparato illustrativo costituito da foto per lo più storiche ed inedite delle chiese e dei sacerdoti, ha sottolineato come il campanile sia sempre stato il punto di riferimento per ogni Comunità, precisando che nell’apparato iconografico non compaiono i luoghi di conservazione delle opere per un motivo di sicurezza: “Meglio non dare indicazioni ai ladri”. Nel giovane sacerdote appena giunto a Varallo l’idea di scrivere questo libro fu suscitata dall’osservazione delle targhe dedicate a Don Pietro Calderini e al canonico Giulio Romerio, seguite da molte altre che davano il nome a vie e piazze. La ricerca avviata trascrivendo i Registri delle Ordinazioni della Diocesi di Novara ed integrando i dati raccolti con quelli presenti nei Necrologi diocesani, è proseguita negli archivi parrocchiali che si sono costituiti dopo il Concilio di Trento, anche se esistono per alcune parrocchie documentazioni molto più antiche e si è concentrata sul vicariato della Valsesia, che dalla bassa novarese di Mandello, Castellazzo, Proh e Briona si dirige verso l’alta valle, raggiungendo la Val Grande, la Val Sermenza e la Val Mastallone, comprendendo quarantanove parrocchie: “Ma è ricolma di numerosissime altre piccole comunità ricche di storia da raccontare”. L’obiettivo che si è posto Don Tibaldi intraprendendo gli studi per questo libro è quello di: “Rinnovare la memoria dei tanto pastori valsesiani il cui ricordo è andato affievolendosi: una ricerca per una memoria colma di gratitudine”. In Appendice l’Autore ha pubblicato le epigrafi dei preti della Valsesia, da lui disegnate in maniera schematica, a partire da alcune fotografie, e talvolta integrate dai dati d’archivio. Per conferire maggior solennità alla presentazione in chiesa, ai piedi dell’altare erano esposti quadri raffiguranti sacerdoti e presbiteri varallesi e anche un manichino che indossava gli antichi paramenti e la mozzetta. Giacomo Gagliardini, tra un intervento e l’altro, ha suonato lo storico organo proponendo musiche apprezzate dal numeroso pubblico che ha accolto molto positivamente questa nuova importante opera bibliografica realizzata dal viceparroco di Varallo, che si occupa dell’Oratorio Giovanile, esaurendo in breve tempo le copie che erano state messe a disposizione. Al termine della serata l’Autore ha ricordato che questo è un libro di consultazione, più che di lettura, precisando che il ricavato della vendita sarà interamente devoluto all’Oratorio di Varallo.

Piera Mazzone

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