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ATTUALITÀ | 06 febbraio 2020, 08:23

No al comune unico in Valsessera, i sindaci: “Grazie Pray e Coggiola per l'invito ma non interessa”

No al comune unico in Valsessera, i sindaci: “Grazie Pray e Coggiola per l'invito ma non interessa”

“Porgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro ai sindaci di Pray e Coggiola per il progetto di fusione ma a noi non interessa parteciparvi”. Questo il pensiero dominante di Portula, Crevacuore, Caprile, Curino, Ailoche, Sostegno, Postua e Guardabosone, a pochi giorni dall'annuncio di entrambe le amministrazioni di aver avviato il processo di fusione tra le due realtà, chiedendo anche ai comuni vicini di unirsi ad un progetto che, da oltre 20 anni, se ne parla in tutta la Valsessera.

Le reazioni non sono state entusiastiche e per la maggior parte dei sindaci intervistati la formazione di un comune unico della Valsessera non rappresenta la priorità più immediata. Assolutamente contrari i sindaci di Curino, Adriano Buzio, e di Crevacuore, Ermanno Raffo: “Con i colleghi di Giunta e con i consiglieri è stata fatta una profonda riflessione sulla proposta che ha tenuto conto del programma approvato con il loro voto dai nostri concittadini e la situazione generale, storica, geografica, tecnica ed economica del nostro comune – spiega Raffo in una nota stampa – I piccoli comuni rappresentano in molti casi un presidio indispensabile per conservare non solo l'identità e le tradizioni, ma la stessa permanenza sul posto della popolazione. Per i cittadini il Municipio rimane il tangibile punto di riferimento e di incontro con le istituzioni. Il primo posto dove poter chiedere un'informazione, fare una richiesta, esporre una lamentela e i cittadini si aspettano risposte alle necessità e ai bisogni della vita quotidiana. Per questi e altri motivi non intendiamo aderire a tale iniziativa”.

Sulla stessa linea d'onda anche Fabrizio Calcia Ros di Portula: “Il discorso della fusione non mi ha mai convinto fino in fondo. Il caso di Valdilana è sotto gli occhi di tutti: ci sono ancora degli aspetti che vanno chiariti e analizzati in maniera approfondita, a partire dallo stanziamento dei fondi. In Giunta si è parlato di fare un sondaggio esplorativo in paese per capire cosa ne pensa la popolazione”.
Per Massimo Langhi di Ailoche la fusione “non è una questione prioritaria. Ho altre preoccupazioni come la conclusione dei lavori in cantiere e le elezioni imminenti. Il giudizio è sospeso in attesa del voto: spetterà al nuovo sindaco decidere come agire”.

Stefano Ferrian di Caprile pone l'accento, invece, sul ruolo delle piccole realtà comunali: “Non sono contro le fusioni ma temo che se si estende troppo un territorio si potrebbe correre il rischio che zone come queste vengano un po' dimenticate e che l'attenzione cali drasticamente”. Postua e Sostegno non si sono ancora espressi nel merito in maniera ufficiale. “Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con tutta la maggioranza per parlare approfonditamente di questo tema – confida il primo cittadino Giuseppe Framorando – Prima di esprimermi voglio sentire il parere dei miei consiglieri”.

Infine, anche Guardabosone chiude le porte all'invito di Pray e Coggiola. “D'accordo con il gruppo consiliare, non c'è la volontà di accorparci con nessun altro comune – analizza il sindaco Nicole Bosco – Andremo avanti in maniera autonoma anche perchè, dal nostro punto di vista, abbiamo un'identità, una storia e una collocazione geografica specifica e distante da Pray e Coggiola. Non vedo possibilità per prendere parte a questa proposta”.

g. c.

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