“Accordo raggiunto sulla scuola. Vogliamo ridurre il precariato, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito”. A scriverlo ieri in un lungo post sulla propria pagina Facebook il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina che aggiunge: “La proposta presentata dal Presidente del Consiglio va in questa direzione, confermando il concorso come percorso di reclutamento per i docenti. È stata anche accolta la richiesta di modificare la modalità della prova, eliminando i quiz a crocette previsti nel decreto sulla scuola votato a dicembre in Parlamento. Saranno sostituiti da uno scritto, in modo da garantire una selezione ancora più meritocratica. Nel frattempo, in attesa di espletare la prova, ci saranno le supplenze dalle graduatorie provinciali che saranno aggiornate con le nuove modalità. Occorre ora lavorare rapidamente, insieme al Parlamento, per tradurre la misura in una norma da introdurre nel decreto scuola, dimostrando che la maggioranza ha a cuore la qualità del sistema di istruzione e, di conseguenza, gli studenti, che ne sono i principali protagonisti. Le scelte che facciamo oggi avranno infatti ripercussioni nei prossimi anni. Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Fra gli aspiranti anche migliaia di giovani che si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare ad insegnare”.
Sul concorso docenti e sulle prossime mosse della scuola, il ministro Azzolina ne ha parlato anche ieri sera ospite al Tg La7 di Enrico Mentana: “Il concorso permetterà a tanti precari di avere un contratto a tempo indeterminato”. E sul ritorno a scuola, Azzolina annuncia: “A settembre si torna in classe, l'importante è farlo in condizioni di sicurezza. In settimana sarà pronto il documento del Comitato tecnico-scientifico del Ministero della Salute per ripartire in modo sicuro”. Nel finale, c’è stato tempo anche per parlare degli insulti sessisti rivolti al ministro dell’Istruzione: “È mortificante – sottolinea Azzolina – perché arrivano da educatori: come fa un insegnante a formare gli studenti sul cyberbullismo. Chi agisce così non è un educatore e fa male”.