L’allungamento della vita media, correlato al progresso medico – scientifico, nonchè a migliori stili di vita hanno implementato le aspettative per una migliore qualità della stessa. Un’esistenza piu’ lunga e un invecchiamento di successo rappresentano un desiderio crescente della popolazione generale sia maschile che femminile. La richiesta di salute e benessere e’ pertanto crescente.
La prevenzione rappresenta un formidabile strumento per il raggiungimento di questo risultato.Andrebbe iniziata in eta ‘ pediatrica, per proseguire poi dall’adolescenza alla terza eta’. Il medico di riferimento per il maschio a partire dall’età adulta , ma anche nell’adolescenza fino alla terza eta’ e’ l’urologo o meglio l’uro-andrologo, cioè l’urologo con formazione accademica in senso andrologico. PER QUALE motivo l’uro-andrologo costituisce una figura di riferimento della salute maschile.
Analizziamo alcuni dati di salute pubblica o meglio epidemiologico sanitari. In Italia Sono 9 milioni i pazienti affetti da disturbi ostruttivi del basso apparato urinario legati ad ipertrofia prostatica benigna 4 milioni e 200 mila quelli con calcolosi delle vie urinarie 3 milioni circa i pz con disfunzione erettile tra i 18 e 70 anni ma, si stima sia solo la punta di un iceberg, ancora in larga parte sommerso 2 milioni 780 mila quelli con incontinenza urinaria, con prevalenza nel sesso femminile 42mila sono annualmente le nuove diagnosi di tumore maligno della prostata 12 mila e 100 i nuovi casi di neoplasia della vescica 12 e 500 le diagnosi di tumore del rene Inoltre, negli ambulatori medici la diagnosi di ipertrofia prostatica benigna (IPB) e’ seconda per frequenza solo a quella di ipertensione arteriosa.
L’incontinenza urinaria e’ una delle principali voci di spesa sanitaria nel mondo, come in Italia La colica renale e’ fra le cinque più frequenti cause di accesso in pronto soccorso.Le infezioni delle vie urinarie sono seconde solo a quelle del tratto respiratorio nell’ambito delle patologie infettive. L’urologia e’ fra le prime cinque specialità per numero di interventi.
Sono dati che confermano l’importanza dell’urologo nella salute maschile e femminile. Il pz che giunge a visita dall’urologo presenta spesso oltre a disturbi dell’apparato urinario quali, aumento della frequenza minzionale diurna e notturna, riduzione della forza del getto urinario, anche problematiche della sfera sessuale specialmente dopo i 60 anni.A queste aspetti si associano talora ipertensione , aumento di peso corporeo,dislipidemia e alterazioni del metabolismo glucidico che possono andare da una ridotta tolleranza glucidica fino al diabete classico, in un quadro clinico noto come sindrome metabolica che, e’ una minaccia rilevante per la salute del 21° secolo.Recenti studi, le cui conclusioni sono ormai note e oggetto di pubblicazioni su riviste indicizzate ( pub med) descrivono come problemi urinari e sindrome metabolica ed anche la disfunzione erettile, siano sostenute da uno stesso meccanismo patologico, e talora esistano ,terapie efficaci per i disturbi della minzione e del deficit erettile.
Sempre secondo studi clinici non ancora confermati da trials randomizzati ipertensione, insulino resistenza, dislipidemia, obesità correlano spesso con un calo del testosterone.Questo ormone visto troppo spesso con timore e diffidenza da molti specialisti ma in realtà se utilizzato nella giusta modalità e posologia diventa un’arma terapeutica insostituibile e consente al maschio di invecchiare bene, correggendo i sintomi di quella che viene definita in modo improprio andropausa.Questo esempio dimostra pertanto, come recarsi dall’urologo per una sintomatologia dell’apparato urinario possa consentire di individuare patologie diverse, talora trascurate e che necessitano poi di un inquadramento diagnostico clinico specifico che coinvolge ovviamente altri specialisti. L’urologo e’ una figura di riferimento non solo per il pz over 50 ma, anche per i giovani , specialmente dopo l’abolizione del servizio di leva obbligatoria avvenuta nel 2005 che, ha soppresso anche la relativa visita medica e molte patologie uro andrologiche , nella fascia d’eta’ 18-21 anni possono passare misconosciute potendo poi provocare in eta’ adulta ripercussioni sulla fertilità maschile e sulla sessualità in generale. Parliamo di patologie quali varicocele , ernie congenite, idrocele, pene curvo congenito, fimosi ,tutte le malattie sessualmente trasmissibili in particolare l’infezione da HPV,l ‘eiaculazione precoce, ipermobilità dei didimi, fino alle più rare neoplasie del testicolo.
I giovani maschi andrebbero educati, dall’adolescenza fino all’autopalpazione del testicolo analogamente alle ragazze che, lo fanno regolarmente per la neoplasia della mammella.Inoltre non esistono specifici corsi di educazione sessuale e sessualità. L’iniziativa e’ lasciata a presidi, referenti alla salute ed e’ molto difforme nei piani di offerta formativa della piattaforma scolastica italiana.I giovani apprendono informazioni dagli amici più grandi e dalla rete , che diventa improvvisata fonte di informazione , con tutte le relative possibili fake news e falsi miti. Questo aspetto della prevenzione in eta adolescenziale e’ di attualità stringente anche poichè la fertilità del maschio italiano e’ in decremento.I dati della letteratura dimostrano un peggioramento della qualità del seme del maschio italiano del 21 secolo rispetto ai connazionali degli anni 60 .
Le ragioni sono ovviamente molteplici , stili di vita , inquinamento ambientale , ma proprio in tal senso un’azione preventiva ed educativa sui nostri adolescenti diventa strategica.Inoltre un seminale nella norma esprime indirettamente un buono stato di salute generale.Anche la pandemia da Covid-19 dalla quale, lentamente stiamo emergendo, sembrerebbe poter danneggiare con meccanismi diversi la fertilità, poichè studi pubblicati su Lancet hanno dimostrato nei pz giovani guariti la presenza del virus nel liquido seminale. Pertanto oggi tutti i giovani maschi dopo i 16-18 anni dovrebbero recarsi accompagnati da almeno un genitore, una volta dall’uro-andrologo, anche se asintomatici,per sottoporsi ad uno screening preventivo delle patologie prima menzionate.L’uro andrologo andrebbe visto non come un medico ma piuttosto come una figura amica a cui fare visita per rassicurare se stessi ed i genitori sul buon stato di salute e ricevere all’atto della visita una serie di informazioni sulla sessualità e le modalità su come autovalutare periodicamente lo stato di salute dei propri genitali.( tecnica dell’autopalpazione del testicolo).
Tornando all’urologo ed agli over 50 perchè rivolgersi a questo specialista ? Possono manifestarsi i primi disturbi minzionali e questa e’ un’occasione per valutare la ghiandola prostatica.La prostata e’ una ghiandola sessuale accessoria , fondamentale per l’integrità del liquido seminale.Nel corso degli anni subisce un progressivo invecchiamento con la conseguenza di aumento di volume e possibile concomitante infiammazione.La visita poco gradita ai maschi e’ pero’un formidabile momento di prevenzione.Una semplice esplorazione rettale consente di apprezzare le caratteristiche della ghiandola ed eventualmente impostare indagini diagnostiche specifiche ecografia , flussometria, dosaggio del PSA.Quest’ultimo rappresenta ormai una prassi associata alla visita.Non si tratta di un marker di malattia ma certamente organo specifico e il suo innalzamento ci deve indurre a intraprendere un idoneo iter diagnostico.Un tempo elevazione del PSA era sinonimo di biopsia della prostata.La diagnostica e’ oggi mutata.
Si predilige un’approccio meno invasivo attraverso l’esecuzione di una particolare risonanza magnetica del tipo multiparametrico. Il vantaggio dell’esame in mani esperte, consente di individuare zone sospette per neoplasia .Attraverso un sistema computerizzato, definito “virtual navigator” le immagini sono trasferite sul monitor dell’ecografo ove, viene individuata come target la zona sospetta e sottoposta a prelievo bioptico mirato.Il vantaggio rispetto alla biopsia tradizionale , ormai sempre più limitata nelle indicazioni , e’ indubbio e lapalissiano: migliore accuratezza diagnostica, minori effetti collaterali , maggiore rapidità nell’esecuzione che, avviene sempre in regime ambulatoriale e della durata di pochi minuti. Ovviamente i progressi sono molti ma e’ possibile giovarne solo attraverso un progetto, una mentalità di prevenzione che dovrebbe avere sempre maggiore affermazione.
L’uro-andrologo e’ una delle figure mediche di riferimento del maschio in grado di eseguire un inquadramento a 360 del pz di tipo olistico , anche attraverso un colloquio attivo bidirezionale, tipico della medicina narrativa, permettendo cosi l’impostazione di una mirata terapia, disegnata sulla persona di tipo sartoriale che tenga conto delle comorbilita ed altre terapie in atto Questa è la figura e la mission dell’uro andrologo del terzo millennio attento al pz nella sua globalità con una formazione specifica di settore ma ,anche orientata all’insieme del pz con cui interagisce , garantendo cosi maggiore percentuali di successo diagnostiche e terapeutiche.
Per maggiori informazioni consultare il sito www.casasalute.eu