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In Breve

| 01 novembre 2020, 08:00

Valsesia magica e misteriosa: La cappella del Sacro Graal a Boccioleto e la tomba di San Fabian a Scopello

A cura di Roberto Gremmo

Valsesia magica e misteriosa: La cappella del Sacro Graal a Boccioleto e la tomba di San Fabian a Scopello

Sulla facciata esterna dell’antica chiesa di parrocchiale della frazione Fervento di Boccioleto é stato dipinto un affresco che raffigura un angelo con due calici dove raccoglie il sangue di Cristo crocifisso.

    L’edificio col singolare dipinto é davvero vetusto; ha subito numerose trasformazioni nei secoli, trasformato ed ampliato ma la scena della crocifissione con l’angelo che raccoglie il sangue di Cristo non é mai stata toccata e si presenta accanto al ritratto di Sant’Antonio abate ed a quello di San Cristoforo.

   Realizzata da un artista sconosciuto del XV Secolo, é un opera unica e misteriosa, che nasconde probabilmente un messaggio segreto di fede e devozione. 

   E’ però un fatto che con questo dipinto la Valsesia può vantarsi d’avere uno dei poci, se non unico dipinto d’un doppio ‘sancro Gral’. 

   Ma Boccioleto é un paese dove cappelle religiose, chiese e piloncini votivi sono davvero numerosi.

   Poco oltre Fervento se ne trova una che viene oggi indicata come come “Cappella della Madonna del ponte”, ubicata sotto la sede stradale e nonn visibile dalla carreggiata della Provinciale. E’ un edificio anch’esso del XV secolo posto accanto ad un attraversamento del rio Sermenza, ua passerella di ferro che non può giustisticare il nome d’un’edificio molto più antico.

Tuttavia, proprio da questo luogo iniziano ben tre sentieri che salgono verso la montagna ed uno conduce a “Sas dël Ròch”, forse nome evocatore di antiche devozioni litiche. La cappella potrebbe indicare l’inizio d’un cammino spirituale di passaggio? 

   Almeno dalla visita pastorale del 1596 la cappella é dedicata a “Santa Maria delle Grazie” ed é un vero scrigno d’arte sacra, con le pareti interamente ricoperte da ritratti che (come quella di Fervento) esaltano le sofferenze di Cristo e raffigurano la Madonna e diversi Santi, compreso il poco noto Fabiano, raffigurato con in capo la tiara papale.

  Mi sono imbattuto in San Fabian scovando una cappella ormai diroccata che gli é stata dedicata tanto tempo fa a Villa del Bosco, mentre guardavo affascinato i grandi alberi del paese.

    Perché l’edificio sia stato lasciato in completo abbandono non sono riuscito a capire tanto più che questo sant’uomo sembra essere stato molto venerato in tutta la Valsesia al punto che il suo sarcofago litico é ancor oggi conservato conservato fuori dalla chiesa parrocchiale di Scopello. 

   Ma chi era Fabian?

    Se si legge nel “Dizionario dei Santi” che il Pontefice Fabiano regnò sulla Chiesa verso l’anno Duecento finché non venne decapitato per ordine del feroce imperatore Gaius Messius Decio e proprio con le vesti di successore di Pietro viene celebrato nella “Cappella del Ponte” oltre Fevento.

   Ma, attenzione, c’é ci sostiene che quello venerato in Valle e di cui Scopello conserva il sepolcro sia un altro personaggio.

  Così aleno scrive Damiano Pomi nel sito “Santi beati testimoni” dove spiegando l’arrivo in Valsesia delle reliquie del Santo ammonisce a non confonderle con quelle del Papa martirizzato.

     Nella Valsesia più segreta all’esposizione d’un doppio “Sacro Graal” si aggiunge il culto d’un personaggio misterioso, 

    E non c’é questo soltanto.   

    Saremo grati a chi vorrà segnalarci realtà analoghe a quelle esaminate in questo articolo scrivendo a storiaribelle@gmail.

   Per approfondire questi argomenti segnaliamo un libro pubblicato da Storia Ribelle casella postale 292 - 13900 Biella.

Roberto Gremmo

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