Il Piemonte è appena diventato 'zona rossa' ed i fantasmi del precedente lockdown sono tornati a farsi sentire. Il paese di Romagnano, già duramente colpito dall’alluvione del 3 ottobre, si prepara ora ad affrontare anche questa sfida sotto la guida del suo sindaco Alessandro Carini, sicuro di poter garantire il meglio ai propri cittadini.
“Mi spiace che non siano presi abbastanza provvedimenti che potessero prevenire o almeno prepararci al meglio a questa seconda ondata - racconta il primo cittadino di Romagnano - ma ora non ci resta che affrontarla. Questa situazione preoccupa sicuramente il piccolo commercio e, di conseguenza, l’economia necessita di aiuto. Nello scorso lockdown avevamo abbassato tasse come l’IMU e la TARI per dare una mano agli esercizi commerciali, valuteremo cosa fare questa volta. Sono contento che non siano state chiuse nuovamente le aziende e che siano state tenute aperte le scuole, permettendo anche ai genitori di lavorare sapendo dove sono i propri figli più piccoli. Le scuole sono luoghi sicuri, dove è difficile si trasmetta il virus”.
“Vogliamo continuare ad aiutare i nostri cittadini il più possibile - continua Carini - servendoci anche dei volontari. Grazie al consorzio Casa, di cui sono presidente, faremo si che ci siano persone che possano portare la spesa e i pasti a casa a chi non può uscire, che consegnino medicinali e che diano supporto alla categoria più colpita dai provvedimenti del governo: gli anziani. Romagnano dispone inoltre di tutti i servizi primari come alimentari e farmacie eliminando così la necessità di uscire dal paese per approvvigionarsi”.
E qual è il modo più veloce per uscire da questa situazione? Il sindaco di Romagnano risponde così: “Dobbiamo comportarci civilmente: rispettiamo le regole. Se si aspetta il tampone o si scopre di essere positivi bisogna avvisare prontamente gli organi di competenza. Insieme possiamo superare questo momento difficile”.