Vi siete ricordati di spostare in avanti di un'ora le lancette degli orologi? Nel corso della notte, formalmente alle 2 del mattino, è infatti scattato il consueto passaggio all'ora legale. Che potrebbe anche essere l'ultimo cambio che riguarda tutti i 27 Paesi membri dell'Unione Europea.
Nell’estate del 2018, infatti, il Parlamento Europeo ha votato una proposta della Commissione Europea volta all'abolizione dell'alternanza oraria, sollecitando gli Stati membri a notificare la loro preferenza per l’adozione dell’ora legale o di quella solare.
Questo avrebbe dovuto essere in effetti l'ultimo cambio d'ora, ma la questione deve essere decisa dal Consiglio Europeo e pare che al suo interno gli Stati siano divisi.
L'Italia dice no!
Il governo italiano aveva depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale, senza variazioni e l'Esecutivo attuale non ha presentato modifiche al documento. L'Unione Europea ha abolito l'obbligo per i vari Paesi membri di passare da un'ora all'altra: ogni stato dunque sarà quindi chiamato a decidere nei prossimi due anni se rimanere con l'ora solare o adottare quello dell'ora legale come fuso orario.
Entro il 2021 gli stati dovranno scegliere quale fuso orario adottare e non ci saranno più spostamenti di lancetta all'interno della propria nazione. Si tratta di una decisione paradossale per certi versi, con un'Europa suddivisa in tanti fusi orari diversi.
Bioritmi e risparmio energetico
Comunque sia fino al 31 ottobre avremo l'ora legale. che inizia come ogni anno l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.
Com’è noto, il cambio d’orario provoca una serie di conseguenze sui normali bioritmi che sono stati anche oggetto di studio per alcune conseguenze negative non difficilmente percepibili.
Una ricerca su 14 studenti coordinata da Antonio Tonetti dell’Università di Bologna e pubblicata su Chronobiology International, ad esempio, ha trovato un maggior numero di risvegli notturni e una maggiore difficoltà ad alzarsi dal letto nei giorni successivi all’arrivo dell’ora legale.
Altri effetti negativi, che per una ricerca sugli Annals of Human Biology non sono contrastati neanche da una particolare combinazione di geni che facilita il sonno, sono stati trovati sugli ormoni dello stress, che aumentano del 5%, e persino sulla propensione a distrarsi sul web mentre si è al lavoro.
Il primo, quello per cui è nata la pratica, è il risparmio energetico. Gli esperimenti condotti sul ‘laboratorio’ costituito dall’ora legale hanno svelato anche effetti positivi sulla salute. La possibilità di avere più ore di luce nel pomeriggio, ad esempio, aiuta a combattere l’obesità infantile, mentre una ricerca pubblicata sul Journal of Safety Research ha trovato che la luce naturale serale diminuisce il rischio di incidenti stradali.